71 FRAGMENTE EINER CHRONOLOGIE DES ZUFALSS (71 Frammenti di una cronologia del caso) del 1994 di Michael Haneke

Tutti noi conosciamo l’effetto farfalla, ovvero quando una singola azione può determinare imprevedibilmente il futuro. Nella metafora della farfalla si immagina che un semplice movimento di molecole d’aria, generato dal battito d’ali dell’insetto, possa causare una catena di movimenti di altre molecole fino a scatenare un uragano. Quel genio di Haneke, probabilmente, pensava anche a questo quando ha iniziato a dar vita a questa pellicola, capitolo conclusivo della ‘trilogia della glaciazione’, dopo IL SETTIMO CONTINENTE (il migliore dei tre) e BENNY’S VIDEO.
71 FRAMMENTI DI UNA CRONOLOGIA DEL CASO (titolo italiano) è suddiviso, come anticipato dal titolo, in frammenti, divisi uno dall’altro da una semplice inquadratura di colore nero. Le storie si articolano in diversi momenti temporali e di luogo, coinvolgendo un gran numero di persone totalmente diverse tra loro. Nello specifico troviamo le storie di: un anziano che ha problemi con la figlia, una coppia alla disperata ricerca di un figlio, un bambino immigrato clandestino che vive di espedienti, un poliziotto ed uno studente poco impegnato nello studio ed interessato solo alla creazione di un piccolo gioco rompicapo, un puzzle (i frammenti) con una croce da ricostruire. Tutte queste storie convergeranno nell’atto finale, decisamente estremo, di uno di loro. La storia prende spunto da un fatto di cronaca nera avvenuto in una banca Viennese nel 1993, dove persero la vita 4 persone. Il film è originale e assai crudo nella forma, per coinvolgere, durante e a fine visione, come altri lavori successivi del regista (FUNNY GAMES, LA PIANISTA, IL NASTRO BIANCO, CACHE’). Tuttavia rimane un film che ha influenzato non poco il cinema moderno e film noti, l’ELEPHANT di Gus Van Sant , e altri meno noti, come il polacco SUPERNOVA di Bartosz Kruhlik. Nel film vediamo spesso vari spezzoni di telegiornali, con le notizie più disparate. Alla fine anche questo fatto di cronaca finisce nel frullatore mediatico, tra le tante notizie che servono solo a riempire lo spazio di un telegiornale. Un film drammatico teso a mettere al centro un intorpidimento disumanizzante della società europea di fine secolo, destinata a non essere scalfita nemmeno da un evento scioccante, estremo e violento, destinato, come scritto sopra, a finire ben presto nel dimenticatoio. Un’opera fondamentale e tra le più significative del cinema di uno dei registi europei più rilevanti e influenti degli ultimi 30 anni! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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