Tra i titoli italiani più significativi e degni di nota del decennio scorso, abbiamo sicuramente il cupo drama ANIME NERE di Francesco Munzi. Un crime noir fuori dal coro, lontano dalle enfatizzazioni delle criminalità nostrana molto in voga nelle serie tv dell’epoca, più incline a raccontare le evoluzioni, o meglio le involuzioni, dei rapporti familiari legati alla malavita, in questo caso alla mafia calabrese nota come ‘Ndrangheta. Un racconto asciutto e scarno ma con un regia di valore che mette in risalto le radici culturali e tradizionali delle ‘Ndrine da una parte, site in Calabria, ed il loro intreccio invisibile con il tessuto economico nazionale, Milano in questo caso, e internazionale (Amsterdam sarà il luogo iniziale di un incontro per un accordo di una grossa partita di cocaina). I rapporti incrinati tra due fratelli calabresi, residenti a Milano, dediti allo spaccio internazionale di cocaina ed il loro maggiore, residente nella terra d’origine e per nulla avvezzo alla criminalità, si accentua quando il figlio di quest’ultimo raggiunge i due zii del Nord, dopo aver mancato di rispetto ad un boss del suo paese natale. Uno dei suoi due zii, quello più cinico e pratico, decide di tornare al suo paese per porre rimedio a questa faida. Le cose non andranno come sperato quando l’orgoglio prenderà il sopravvento ed il sangue tornerà a scorrere lungo le stradine dei piccoli paesi delle colline calabresi, rischiando di scatenare una guerra tra ‘Ndrine locali ….. Dopo un ampio prologo, necessario per presentare i diversi personaggi, la storia finirà per ruotare ben presto attorno alle figure dei tre fratelli, le anime nere. Chi per scelta e chi per costrizioni. Tre personalità diverse tra loro, dove il più anziano fatica per vivere lontano dalla criminalità, mentre gli altri due non esistano a perseguire quella strada, anche se in maniera diversa. In quanto uno è un imprenditore affermato e l’altro non esita a fare il lavoro sporco, spesso con estremo piacere. Sarà il ritorno alle origini la sveglia verso un mondo primordiale, fatto di matrimoni combinati tra famiglie, rispetto secolare e rapporti fragili sotto una superficie di onnipotenza e forza criminale, dove fede, superstizioni e parole non dette si mescoleranno tra loro continuamente. Quel destino impossibile da schivare e allontanare, destinato a ritornare prepotente per chiedere con forza il conto, vita compresa. Se il film mantiene sempre un ritmo compassato e dai toni crime noir, nel finale esplode letteralmente, in maniera inattesa, verso una deriva decisamente estrema, piena di violenza, impotenza ed estrema sofferenza umana. ANIME NERE è una fotografia drammatica, impietosa e oscura di uno mali, presenti ma troppo spesso lontani dalla luce dei riflettori, che affliggono la nostra ‘bella’ Italia! VALUTAZIONE 4/5
H.E.
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