Prendendo spunto dal libro inchiesta di dal libro inchiesta “Mafia nigeriana” di Sergio Nazzaro, questo docu-crime, diretto da Romano Montesarchio, mette in evidenza una delle criminalità organizzate più violente e ramificate, in Italia e nel mondo: la mafia nigeriana.
Partendo da un’inchiesta delle SAT (Squadra anti tratta di Torino) e da una denuncia di sfruttamento della prostituzione del 2012, questo intenso documentario presenta ad ampio respiro, partendo da lontano (geograficamente ovviamente dalla Nigeria e nel tempo dagli anni ’70 e ’80), quanto sia organizzata a livello globale la mafia destinata a crescere più di qualsiasi altra nei prossimi venticinque anni, per età dei suoi affiliati, per crescita demografica e soprattutto per la struttura estremamente organizzata a partire dai vertici consolidati in madre patria. Grazie ad un lavoro organizzato e senza sosta, vengono seguite le vicende che portarono nel decennio scorso a seguire con telecamere e microfoni un vertice italiano, a Bologna, con uno dei ‘don’ a vertice dell’organizzazione direttamente dalla Nigeria e calmare una faida tra clan rivali nigeriani presenti a Torino. Una svolta epocale alla quale seguirono decine di arresti e la scoperta di una ‘bibbia verde’ afferente le radici e regole di questa spietata organizzazione. Questa sarà lo spunto per addentrarsi in un mondo estremo di sfruttamento sessuale, della prostituzione e di un traffico di esseri umani, giovani donne ma non solo, costretti a subire rituali vudù brutali di affiliazione da una parte e tortura dall’altra, per mano di sciamani e delle famigerate madame. Prostituzione per pagare traffici di droga internazionali che finanziano a loro volta investimenti immobiliari e di armi, senza mai dimenticare che il traffico di persone dalla Nigeria e centro Africa è completamente gestito da questa mafia. Le origini però ne hanno permesso una costruzione organizzata, in quanto i capi sono tutti ex universitari e reduci delle ribellioni alle ultime spore del colonialismo negli anni ’70. Gruppo universitari in grado di creare finte associazioni benefiche ed in grado di trovare nel mondo informatico e digitale degli anni 2000 terreno fertile per alimentare questo gigantesco impero del male. Partendo da Torino e arrivando fino a Castel Volturno, vera e propria base di nuove soldati criminali, il documentario si addentra nel finale anche nelle connessioni e intrecci tra questa mafia e quelle di casa nostra, le quali hanno trovate negli ultimi 3 decenni un partner ideale per i propri traffici illeciti. Non meno importante la parte finale, più emotiva e focalizzata su storie personali di coraggiose ragazze nigeriane sfuggite dalla crudele rete di prostituzione che le ha costrette ad arrivare in Italia con l’inganno, per trasformarle in nuove schiave senza possibilità di fuga, o quasi, come scopriremo nel documentario.
Un’opera true crime d’inchiesta veramente illuminante e allo stesso tempo inquietante, in quanto, numeri alla mano, di questa mafia se ne parla, sui mass media tradizionali e non solo, ancora troppo poco. Da visione obbligata! VALUTAZIONE 3,5/5
H.E.
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