BONES AND ALL (2022) di Luca Guadagnino

Dopo la convincente prova con il remake di SUSPIRIA, il nostro Luca Guadagnino torna a cimentarsi nel mondo dell’horror, portando su pellicola il romanzo omonimo dell’americana Camille DeAngelis.
Il risultato è un solido horror romantico non privo di eccessi. Violenza estrema, sangue e carne divorata arrivano sempre al momento giusto, senza mai però perdere la visione nostalgica del cinema americano d’annata on the road, intrecciato questo con vicende famigliari rovinose e contorte, tramutate in un male tossico, malvagio e irrefrenabile.
Fine anni ’80. Maren, una diciottenne della Virginia abbandonata dal padre, intraprende un viaggio lungo le strade della provincia statunitense. Mentre è alla ricerca del suo passato, ed in particolare della madre, e delle origini dei suoi impulsi cannibali, incontra un giovane vagabondo Lee. I due finiranno per viaggiare assieme, scavando contemporaneamente nei loro desiderosi irrefrenabili da mangiatori di carne umana …
Prendendo spunto da diverse pellicole del passato, BADLANDS di Terence Malick su tutte ma anche di pellicole horror dedicate a vampiri come THE ADDICTION di Abel Ferrara, e da registi unici come David Lynch, dove i personaggi di contorno e secondari, come in questo caso, risaltano e risultano essere ricercati e piacevolmente sopra le righe, Guadagnino mette in scena un film ad ampio respiro, caratterizzato da incroci riusciti di passato, utilizzando lo stratagemma geniale dell’amato walkman e musicassetta, presente, la ricerca di identità e crescita personale di due ragazzi appena diciottenni, e futuro, pieno di dubbi ma anche di una speranza di evoluzione di genere, in questo caso di cannibali quanto mai singolari e originali.
A rendere ‘credibile’ la storia, una regia che naviga sicura attraverso luoghi sospesi, ruvidi e perennemente avvolti nell’ombra di un male invisibile pronto a uscire dalla stessa per soddisfare desideri insaziabili, di carne e vita altrui. Nella cornice sicura di un road movie americano, impreziosito da una colonna sonora anni ’80, il film vive di diversi parallelismi di quel decennio, come ad esempio il desiderio di confinare i ‘diversi’ e socialmente faticosamente compatibili con le persone ‘per bene’, come ad esempio i tossicodipendenti e infetti da HIV. Grazie anche a ottime performance di tutti gli attori, primari e secondari, il film riesce a trasformare quelli che comunemente sarebbero etichettati come dei mostri in quasi ‘martiri’, da giustificare per colpe che non hanno e tramutandosi in vittime della società cieca che li circonda, incapace di vederli, di salvarli e costretta perciò, di confinarsi nelle stanze nascoste di ospedali psichiatrici come in questo caso.
Uno dei film a tema cannibalismo più riusciti in epoca recente, da vedere e assaporare … fino all’osso! Notevole! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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