BRAIN DAMAGE (1988) di Frank Henenlotter

L’importanza di un regista come Frank Henenlotter, spesso confinato solo nel panorama dei B-Movie, è ampiamente dimostrata dalla quantità industriale di film indie e underground tendenti al trash influenzata dal suo lavoro ed esplosa nel nuovo millennio. Da BAD MILO a FEED, da THE TAINT a BUTT BOY ai tantissimi film targati NECROSTORM, la lista di pellicole debitrici delle opere del regista newyorkese sfiora l’infinito.
New York. Una strana coppia di anziani custodisce qualcosa di misterioso e insaziabile di cervelli animali nella vasca da bagno del loro appartamento. Quando questo misterioso parassita fugge dal loro appartamento finisce per addentrarsi nel corpo di un loro vicino, Brian, inconsapevole involucro di un essere in grado di iniettare nel suo cervello un liquido blu violaceo, in grado non solo di controllare la mente ma di evolvere la stessa verso nuovi orizzonti visivi e soprattutto una pericolosa dipendenza estrema …
Dopo l’inaspettato successo di BASKET CASE, un esordio con il botto e piacevolmente citato con un brillante cameo nei minuti finali, Frank Henenlotter regala sei anno dopo una vera perla cinematografica divenuta ben presto una delle opere simbolo dell’horror anni ’80. Un mix di commedia, weird, gore, fantastico, trash, drama e soprattutto horror estremo, in quanto il parallelismo con le droghe sintetiche ed in particolar modo con il crack, stupefacente imperante in quel periodo nelle metropoli americane, è palese ma per nulla banale. Soprattutto quanto siano marcati nella pellicola le tematiche afferenti il condizionamento mentale e fisico derivante da esse.
Aylmer (nella versione italiana diventerà Elmer) è ancora oggi, assieme a quello indimenticabile del succitato BASKET CASE, uno dei ‘mostri’ più originali, bizzarri e singolari partoriti dal cinema horror. A rendere grandiosi entrambi una rappresentazione simbolica che simboleggia paure, pulsioni e passioni nascoste, in questo caso quelle della succitata tossicodipendenza e di pulsioni sessuali tendenti al sadomaso, simbolo fallico coloratissimo compreso. Sarà proprio un ‘blow job’ estremo a lasciare, tra tante scene memorabili, un segno indelebile nella mente dello spettatore a fine visione. Tra colori e cromature effervescenti, effetti speciali in puro stile anni ’80 (ancora oggi di fortissimo impatto estetico) e una violenza dissacrante, spinta e senza limiti, la pellicola scorre a meraviglia, grazie anche ad una sceneggiatura perfetta nel dosare eventi, evoluzione dei personaggi e spiegazioni annesse a loro, in particolar modo quelle secolari e relative al vermone Elmer.
Pur essendo una pellicola che sembra unire il cinema di maestri come David Cronenberg e Herschell Gordon Lewis, senza dimenticare tutto quel cinema fantastico e fantascientifico americano e nipponico degli anni ’50 e ’60 con protagonisti essere animali mostruosi e piacevolmente improbabili, BRAIN DAMAGE vive di luce propria, riuscendo ad allargare, come anticipato sopra, nuovamente gli orizzonti narrativi di un genere, l’horror, sempre in continua trasformazione. Culto assoluto!! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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