
Sulla soglia dei vent’anni dalla sua prima apparizione, per spremere al meglio uno dei prodotti estremi in serie più brillanti di sempre, arriva il sequel di DEXTER: NEW BLOOD (in ordine, nona stagione) e prequel della prima stagione di DEXTER. Quella apparsa nel 2006, tratta dal romanzo ‘Darkly Dreaming Dexter’ (La mano sinistra di Dio) di Jeff Lindsay, è stata capace di stravolgere completamente il concetto di serial killer , creando un particolare giustiziere, in seno alla polizia, in grado di uccidere i peggiori pervertiti e depravati (sfuggiti alla giustizia regolare) di Miami e sfogare la sua indole omicida, impossibile da reprimere o soffocare.
Mentre Dexter si trova in punto di morte, i suoi pensieri tornano indietro alle origini, quando suo padre era ancora vivo e detective della omicidi e lui muoveva, da giovane uomo affacciato nel mondo degli adulti, i primi passi nella polizia, riuscendo però a conciliare, grazie al codice di Harry, le sue pulsioni da serial killer con un contorto e sinistro senso della giustizia terrena …
Se da una parte l’intento di spremere fino all’osso una figura uscita in periodo meno quantitativo ma decisamente più qualitativo afferente le serie estreme, rischia di stancare, dall’altra permette di scavare in un periodo spesso accennato nel corso di tutte le stagioni della serie primaria, dove alcuni punti erano volutamente oscuri e omessi. La scelta dei nuovi protagonisti (più giovani di oltre vent’anni, quasi trenta) rispetto agli originali, mette sul piatto, ovviamente, nuovi attori ad interpretare figure storiche della serie. Partendo da un giovane Dexter (sarà l’attore Patrick Gibson a diventare il giovane Dexter e prendere così il posto dello storico Michael C. Hall, presente solo nei minuti iniziali) fino alla figura di un Harry cinquantenne (o sulla soglia dei sessanta), interpretato forse dal volto più noto della squadra di attori, un redivivo Christian Slater, alcuni ruoli risultano più riusciti, soprattutto per aspetto fisico, rispetto ad altri (Angel Batista e María LaGuerta i più efficaci, meno chi interpreta Debra, la sorella di Dexter).
Per quanto concerne regia e trama, entrambe sembrano migliorare con il passare degli episodi, macchinosi all’inizio e più fluidi e coinvolgenti nella parte finale, complice l’asticella dell’estremo che si alza improvvisamente, riportando alla memoria scene, affogate nel sangue, memorabili nella serie storica. Pur rimanendo consapevoli che il meglio di Dexter rimane ancorato almeno alle prime quattro stagioni della serie (in particolare all’ultimo episodio della quarta, con lo scontro finale tra Dexter e forse il suo più grande rivale di sempre, Trinity), questo ORIGINAL SIN è destinato perlopiù agli aficionados della serie storica, senza raggiungere mai i picchi sopra citati e nemmeno la riuscita rinascita del killer della baia avvenuta in DEXTER: NEW BLOOD. In attesa di nuovi e annunciati sequel, rimane tutto sommato un gradito ripasso, legato soprattutto al concetto di ‘famiglia’, estremo … colonna sonora, storica, inclusa! VALUTAZIONE 3/5
H.E.
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