DO NOT DISTURB (2022) di John Ainslie

Ispirato da un cortometraggio dello stesso regista, John Ainslie, questo è uno dei film più folli, ignoranti e selvaggi del cinema horror indie a stelle e strisce, usciti in epoca recente.
Chloe e Jack sono una coppia che si prende una breve vacanza nella soleggiata Miami, alla ricerca ossessiva di ravvivare un rapporto ormai stantio e corroso da diversi problemi da tempo, compresa l’assenza di figli. Nonostante escursioni e un tentativo maldestro di scambio di coppia, la noia assale inevitabilmente i due. L’incontro casuale con un turista su di giri, li porta casualmente a provare una misterioso peyote messicano, dalle sconosciute reazioni. Quello che accadrà dopo l’assunzione, sarà una discesa senza ritorno in un oblio di depravazione, violenza ed in insaziabile voglia di carne … al sangue!!!
DO NOT DISTURB (da non confondere con altri titoli recenti con il medesimo titolo) ha il sapore di horror estremo dei primi anni 2000, dove deliri lisergici e violenza becera finiscono per andare pericolosamente a braccetto. Se da una parte la location unica (una stanza d’albergo) alla lunga rischia di stancare, finisce per alimentare ancora di più la depravazione dei due protagonisti (insomma, minima spesa uguale a massima resa), in particolare di Chloe, interpretata da una ispirata Kimberly Laferriere, vera mattatrice (in tutto i sensi) dell’intera pellicola, bravissima nell incarnare quel desiderio di eccesso liberato dalla droga di turno. Grazie a discrete scene gore ed effetti speciali old school apprezzabili, il film da metà in poi, prende la giusta direzione estrema, imperniata su sangue, carne umana e cannibalismo. Il bicchiere mezzo vuoto è rappresentato ahimè dal suo compagno, spesso un pesce fuor d’acqua, colpa anche di un’interpretazione poco convincente e assai scialba di un poco noto Rogan Christopher.
L’ultima mezz’ora è pura gioia estrema, nonostante alcune piccole incongruenze surreali, aiutata assai da un comparto musicale degno di nota. In conclusione DO NOT DISTURB, considerati anche gli evidenti limiti di budget, si è rivelato essere una gradita sorpresa estrema, per eccessi e con una nuova prospettiva del cannibalismo nel cinema indie più recente, spesso avaro di nuove idee a riguardo. Consigliato! VALUTAZIONE 3/5

H.E.

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