END OF WATCH (2012) di David Ayer

Il genere poliziesco, sin dalle origini del cinema, ha cambiato sempre pelle, grazie soprattutto al contributo decisivo, in particolare negli anni ’70, da parte del cinema a stelle e strisce, forte di un sistema poliziesco e di soprattutto di investigazione marcato e facilmente distinguibile. Tra le opere americane recenti più brillanti, originali e incisive del genere sopra citato, abbiamo sicuramente END OF WATCH, un mix di found footage, filone dedito nel nuovo millennio principalmente al genere horror, crime e cinema ordinario figlio anche delle serie tv anni ’90, dove non si disdegnava sarcasmo e battute da caserma.
Brian Taylor e Mike Zavala sono due poliziotti di strada del Los Angeles Police Department (LAPD) che operano nella zona sud della città degli angeli. I due oltre ad essere colleghi, sono anche amici fraterni. Tutto viene evidenziato dal nuovo progetto di Taylor, ex marine, in collaborazione con l’università, ovvero filmare in presa diretta le loro gesta nell’orario di servizio. Il loro zelo e la fedeltà assoluta nella legge e soprattutto nella loro divisa di poliziotti, li porta a scontrarsi con una nuova gang locale, collegata ad un cartello messicano, mettendo a rischio la loro vita ancora di più di quanto lo sia operare nelle dure strade di LA …. 
Questo film, noto in Italia anche con il titolo TOLLERANZA ZERO, rappresenta senza dubbio l’apice di David Ayer, un regista con diversi bassi e pochi alti in carriera. A rendere incredibilmente accattivante questo film ci pensa l’evidente alchimia dei due protagonisti Brian e Mike, interpretati rispettivamente da Jake Gyllenhaal e Michael Peña, bravissimi nel creare nello schermo quella fratellanza tra poliziotti basata sull’amicizia vera, figlia in questo della consapevolezza di guardarsi le spalle l’uno con l’altro per non finire carne da macello, in quanto i pericoli nella loro zona di lavoro sono all’ordine del giorno. Grazie alla tecnica succitata le riprese sono frenetiche e giustamente confuse, creando tensione estrema quando serve, alternando tensione e violenza di strada a il a momenti di cazzeggio necessari per entrare in completa empatia con il mondo dei due protagonisti, imperniato questo su valori famigliari ben saldi e contagiosi tra di loro.
Il film non lesina per quanto concerne violenza, sparatorie e persino scene gore e sanguinarie, senza dimenticare mai le dure leggi non scritte della strada. In particolare puntando i riflettori sulle mafie locali e soprattutto internazionali, le quali hanno gioco facile in una metropoli come Los Angeles, dove traffico di droga, armi ed esseri umani ne rappresentano un fine ultimo quanto inevitabile per arricchirsi, legittimare e posizionare il proprio potere al di sopra della legge. Nonostante alcuni passaggi ignoranti, END OF WATCH rappresenta uno dei film più riusciti sul mondo della polizia a stelle e strisce in divisa, spesso finita nell’occhio del ciclone per eccesso di zelo e abusi verso gli arrestati. Un ACAB americano dal finale decisamente teso, soffocante e drammatico, il quale alza vertiginosamente l’asticella dell’estremo e anche del giudizio finale di un film divenuto negli USA, in brevissimo tempo e grazie anche ai social network, un piccolo cult! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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