FRAILTY (2001) di Bill Paxton

L’esordio alla regia del mai dimenticato Bill Paxton, attore iconico del cinema americano venuto a mancare nel 2017, è un thriller psicologico con forti venature horror, in grado di coniugare ritmo lento con tensione e mistero. FRAILTY è uno dei classici film fuori dal tempo, in grado di abbracciare, grazie allo stratagemma del flashback, diversi archi temporali e amalgamare realtà e ipotetico soprannaturale, senza mai perdere credibilità e regalando nel finale un autentico colpo di scena.
L’FBI non riesce a dare un volto al misterioso serial killer soprannominato ‘mano di Dio’. Quando un agente incaricato riceve la visita di Fenton, quest’ultimo confessa di essere il fratello del serial killer succitato, tale Adam, morto suicida solo pochi giorni prima. Per convincere l’agente dell’FBI, Fenton parte dal lontano, dalla fine degli anni ’70, raccontando della follia che pervade loro padre, il quale era convinto di essere un angelo in missione per conto di Dio e dedito alla soppressione dei demoni sulla terra …
Dopo una parte iniziale macchinosa e leggermente forzata, il film prende, nella parte centrale, la giusta piega, rivelando un mondo oscuro fatto di fanatismo e follia religiosa, che trovano nella famiglia disfunzionale di Fenton, Adam e il loro ‘strano’ padre, il luogo ideale dove generare male travestito da bene. In tutto questo abusi, violenza domestica e efferati omicidi si mescolano perfettamente alla costante ambiguità dei protagonisti principali, in particolare dalla sinistra e coinvolgente interpretazione di un mai così mefistofelico Matthew McConaughey. Pur mostrando raramente scene estreme ed efferate, perlopiù immaginate o rappresentate attraverso espedienti brillanti (come quello nel finale attraverso un lenzuolo insanguinato) la violenza, figlia dell’instabilità mentale del padre dei ragazzi (interpretato dallo stesso regista), trasuda da ogni fotogramma, esplodendo nel finale in maniera non del tutto, per chiaro volere dell’autore, chiarificatrice. FRAILTY, pur essendo lontana dalle migliori pellicole sui serial killer partorite fino ad allora, rimane un’opera singolare, alquanto originale e sicuramente degna di nota. Niente male davvero!! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

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