La voglia morbosa di verità, e soprattutto di realtà, ha spinto in maniera esponenziale negli ultimi due decenni la realizzazione di documentari, in particolare quelli afferenti crime e cronaca nera, regalando perle assolute che superano la fantasia anche dello sceneggiatore cinematografico più ispirato. Dopo il sorprendente ABDUCTED IN PLAIN SIGHT del 2018, Skye Borgman continua la strada del true crime, mettendo sotto i riflettori un’altra storia incredibile ma tristemente credibile.
Oklahoma City, 1990. Sul ciglio di una strada di campagna viene trovata una giovane donna piena di lividi ed in fin di vita. L’ipotesi di un incidente causato da un pirata della strada si dissolve una volta giunta in ospedale, il quale non non riesce a salvare la vita alla misteriosa donna. Identificata come una spogliarellista di nome Tonya e madre di un bambino di due anni, la sua morte finirà per scoperchiare un vaso di pandora di orrori, rapimenti stupri, violenze domestiche e abusi, basato di false identità, sua e del suo presunto marito, tale Clarence, il quale nasconde un passato agghiacciante che affonda le radici diversi decenni prima.
Ispirato da un paio di libri/romanzi usciti in precedenza (A BEAUTIFUL CHILD e FINDING SHARON), questo documentario targato NETFLIX mette nuovamente in luce il lavoro della Borgman, abile nel costruire questo intricato puzzle dell’orrore senza smarrire l’umanità delle vittime (una madre ed un figlio in primis) e del loro persecutore diabolico, una figura unica nel panorama criminale americano recente, venuto a mancare postumo (l’anno scorso) all’uscita di questo doc shock. Scioccante è il termine più corretto, in quanto il male sembra essere ancora una volta invisibile ai più e impossibile da confinare, per omertà, paura e spesso ignoranza.
Una storia crudele e non meno raccapricciante di quella visionata in DEAR ZACHARY. Al contrario di quella storia tragica e priva di speranza, questo doc finirà incredibilmente per lasciare un raggio di sole, un’eredità illuminata incredibilmente dalla forza interiore di una giovane donna imprigionata dal male più estremo e costretta a resistere solo per l’amore di un figlio.
A lasciare interdetti e stupiti, ancora una volta, è la facilità di avere negli USA identità multiple e occultare il proprio passato a proprio piacimento, in particolare quando questa pratica permette ad un essere malvagio come il ‘marito’ di Sharon/Tonya di lasciare dietro di sé una scia di dolore e morte ai limiti della realtà.
LA RAGAZZA NELLA FOTO (titolo italiano) è uno dei true crime recenti più surreali e folli usciti in epoca, da vedere, se possibile, senza leggere nulla in merito al cuore nero della storia principale e dei suoi protagonisti. Pur essendo un’opera assai inquietante, il finale ammortizza non poco il livello di impotenza e disturbo subiti e provati in precedenza, risultando, nel giudizio finale, uno scalino sotto i due doc citati in precedenza. La realtà supera, ahimè, ancora una volta la fantasia. Documentario imperdibile! VALUTAZIONE 4/5
H.E.
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