GRAFTED (2024) di Sasha Rainbow

Dalla Nuova Zelanda arriva un film che sembra cavalcare a prima vista l’onda body horror del fenomenale THE SUBSTANCE. La regista Sasha Rainbow porta in questo nuovo film un’ondata di suggestioni che da David Cronenberg in poi, hanno visto questo sottogenere horror sempre più accattivante e ricco di idee assurde allo stesso tempo affascinanti. Se da una parte abbiamo riflessi del filone succitato, troviamo anche tantissime altre influenze, dai famigerati CAT III di Hong Kong a travolgenti pellicole sci fi come DARKMAN di Sam Raimi e FACE/OFF di John Woo, fino a opere più recenti STARRY EYES e THE NEON DEMON. Proprio come in quest’ultimo film, saranno presenti donne più simili a vipere e desiderose di assaggiare la bellezza e l’estetica perfetta ad ogni costo e sacrificio.
Cina. Un chirurgo geniale studia incessantemente per riuscire a creare una sostanza in grado di rigenerare la pelle quanto questa viene danneggiata irrimediabilmente. Lo scopo è quello di permettere alla figlia, nata con una malformazione estetica alla pelle, di guarire. Quando uno di questi esperimenti finisce in tragedia e la piccola Wei rimane sola, dopo anni è costretta ad emigrare dai parenti in Nuova Zelanda. Qui Wei, ossessionata dal finire gli studi del padre defunto, troverà nella nuova università neozelandese e nella cugina e sue amiche, il trampolino perfetto per raggiungere il desiderato successo estetico sognato …
GRAFTED è un film pazzo e inverosimile fino all’eccesso, un frullatore di generi estremi che mescola torture, esperimenti folli, ossessioni, gelosie e invidie femminili portate, decisamente, all’estremo. Grazie ad un’estetica super cromata e pop alla EAT ed EXCESS FLESH, GRAFTED presenta una figura femminile, della protagonista, psicologicamente devastata, dove la follia interiore viene accelerata dal contesto poco consono al suo stile di vita. Forte di rimandi mitologici del passato, come l’idra a più teste, e richiami botanici estremi, afferenti il celebre ‘fiore cadavere, il film quando sembra scivolare nel trash più becere (alcuni ‘cambi’ fisici sono palesemente forzati e improbabili), si rialza sempre, portando elementi sempre nuovi e ricchi di una violenza degna dei succitati CAT III.
Nonostante qualche scivolata balorda, GRAFTED risulta assai gradevole, senza mai prendersi sul serio, per quanto concerne critiche alla società moderna ossessionata dalla bellezza ostentata nei social network, e regalando folgoranti momenti estremi. Beauty is … only skin deep!! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

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