Quante volte abbiamo letto o sentito, negli ultimi 36 anni, ‘ecco un film alla Hellraiser’? Tantissime, al fine di sintetizzare e semplificare lo stile di un nuovo film sulla scia del filone estremo e horror creato nel 1987 da Clive Barker, autore a 360° che con questo film realizza sicuramente la sua opera cinematografica più concreta e riuscita.
Uno stile estetico che farà strada (tra sequel e remake abbiamo ormai superato la decina) e scuola, rivoluzionando un genere horror destinato all’epoca a virare troppo sulla commedia per sopravvivere. La celebre scatola cubica, uno dei pezzi forti dell’opera, per oltrepassare confini extra dimensionali, di piacere/dolore estremo, sintetizza anche una trama iniziale assai complessa per l’epoca. Infatti vengono inseriti tanti elementi spesso diversi tra loro, che spaziano dal fantasy al body horror, da visioni dantesche estremizzate al BDSM, fino ad arrivare ad un horror estremo inevitabilmente figlio anche di effetti speciali gommosi, tanto in voga negli anni ’80, Questi per fortuna sono secondari al cospetto di autolesionismo feroce e torture sadiche, le quali resistono ancora oggi per l’efficacia estetica.
Il film inizia in un luogo esotico e misterioso del Marocco, dove l’edonista Frank acquista una piccola e misteriosa scatola cubica. Questa è stata venduta a Frank con la promessa di aprire nuove frontiere del piacere. Tornato a casa, negli USA, Frank apre il cubo e finisce avvolto in un tornado di catene e dolore, animate da una alcuni misteriosi spiriti, finendo così in mille pezzi. Passano i mesi e nella sua abitazione finiranno il fratello di Frank, Larry, e la sua nuova moglie Julia. Ben presto scopriremo, dopo che un zampillo di sangue in soffitta finirà per ridare vita all’anima di Frank, che quest’ultimo aveva una relazione con la nuova moglie del fratello. Quando lei si renderà conto che Frank non è morto del tutto e può tornare in vita utilizzando carne e sangue umano, userà il suo fascino per catturare vittime inconsapevoli per ricostruire il corpo di Frank. La figlia di Larry, Kirsty, vittima destinata a ‘cibare’ Frank, scopre tutto e riesce a scappare. Seguiranno così una serie di eventi estremi che porteranno alla luce qualcosa di un altro mondo … per nulla amichevole e desideroso di sangue e violenza …..
Come scritto in precedenza HELLRAISER rappresenta un nuovo inizio nel panorama horror/estremo, come lo sono stati a suo tempo ARANCIA MECCANICA(per l’estremo) o l’ESORCISTA (per l’horror). Pur non raggiungendo la qualità e tecnica delle opere citate, HELLRAISER avrebbe avuto maggior risalto ancora oggi se non fossero nati nel tempo sequel e remake decisamente imbarazzanti, lontani dall’idea originale, e dalle sinistre visioni estreme e sadomaso del capostipite. Questo ripreso a sua volta dal romanzo dello stesso Clive Barker, ‘The Hellbound Heart’, dove dolore e piacere sono visioni e pulsioni intrecciate indissolubilmente tra loro, o meglio, per restare a tema, incatenate ferocemente tra loro.
Il film ancora oggi, a distanza di 35 anni, funziona benissimo, per sequenze violente, visioni estreme e soprattutto per l’introduzione dei famigerati Cenobiti, esploratori extra dimensionali, dall’aspetto semi demoniaco in versione sadomaso, alla ricerca di piaceri non comuni. Uno su tutti il celebre testa chiodata Pinhead (così denominato nei sequel successivi), capo dei cenobiti, detti anche ‘supplizianti’. Una figura estrema decisamente riuscita, incredibilmente inquietante quanto affascinante, destinata a diventare immagine e simbolo anche di questo film, pur non essendo il protagonista. La cornice mefistofelica associata a quella passionale dei due amanti Frank e Julia, oltre all’immancabile ragazza Kristy, classica final girl dell’epoca, non devono però allontanare lo spettatore dal cuore e concetto del film, tanto caro al suo autore, ovvero quel desiderio umano di varcare, pur rischiando, le soglie estreme del dolore per superare qualsiasi piacere terreno. Un concetto associabile persino alla fede ed al martirio cristologico. In conclusione HELLRAISER è un’opera estrema imprescindibile e fondamentale, senza la quale, probabilmente, il cinema horror avrebbe faticato a cambiare pagina negli anni ’90 e 2000. Culto assoluto!! VALUTAZIONE 4,5/5
H.E.
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