KISS ME DEADLY (1955) di Robert Aldrich

Il capolavoro di Robert Aldrich (autore anche dei celebri IL VOLO DELLA FENICE, CHE FINE HA FATTO BABY JANE?, QUELLA SPORCA DOZZINA e non solo), prossimo alla soglia dei 70 anni, rimane un’opera sempre attuale, per stile e tematiche affrontate, oltre ad essere apprezzato sin da subito dai grandi registi dell’epoca, François Truffaut su tutti. Questo film (sorvoliamo sul titolo italiano UN BACIO E UNA PISTOLA) potrebbe rispondere al desiderio di chi si chiede come sarebbe un film co-diretto da David Lynch e Quentin Tarantino. Se le citazioni ‘rubate’ da questo anomalo noir e presenti in PULP FICTION, MULHOLLAND DRIVE e LOST HIGHWAY sono palesi ed evidenti (senza dimenticare il più recente THE LIGHTHOUSE di Robert Eggers), è proprio lo stile, le atmosfere incerte, i dialoghi e i personaggi fuori dall’ordinario, fino a sequenze innovative per l’epoca, ad aver marchiato a fuoco lo stile dei grandi registi sopra citati.
In una notte come le altre la vita del roccioso investigatore Mike Hammer è destinata a cambiare per sempre. Hammer dà un passaggio a Christina, un’attraente autostoppista su una strada di campagna solitaria. Cristina è scappata dal vicino manicomio ed ha sulle sue tracce un nutrito e deciso gruppo di misteriosi gangster. Questi li aggrediscono e simulano, dopo aver torturato e ucciso la ragazza, un incidente stradale. Hammer, creduto morto nell’incidente, sia per vendetta che nella speranza che dietro a tutto questo ci sia “qualcosa di grosso”, decide di proseguire, nonostante le difficoltà sempre maggiori, nella sua ricerca della verità, in quanto la ragazza prima di essere catturata nuovamente aveva implorato Hammer di non dimenticarsi di lei …
Se l’ossatura principale della pellicola è di un classico Noir anni ’50 e caratterizzato da fortissime venature hard boiled, la capacità di impreziosire l’opera con elementi bizzarri, paranoici e teorie del complotto, dell’imminente guerra fredda tra USA e URSS, porteranno la pellicola su terreni senza dubbio inesplorati per il cinema dell’epoca, finendo così per essere seminale per il decennio successivo. Con citazioni e metafore, afferenti la misteriosa valigia, che spaziano dalla celebre ‘testa della medusa’ al famigerato ‘vaso di pandora’, il film semina abilmente indizi nebulosi destinati ad esplodere all’indimenticabile finale, uno dei più stupefacenti, spiazzanti e originali della storia del cinema.
Un finale ‘atomico’ che, a distanza di soli dieci anni da quella sganciate dagli USA a Hiroshima e Nagasaki, è proiettato più verso il futuro che al suo presente e passato. Pur essendo ispirato ad un romanzo hard boiled di Mickey Spillane, il film vira deciso sulla ‘scottante’ tematica ‘sopra citata’, creando, assieme al GODZILLA uscito l’anno precedente, le basi per un cinema che da lì a breve fonderà sempre più fantascienza atomica e spionaggio militare, senza limiti di fantasia ma ben ancorato alla paura verso un nuovo male, ignoto quanto devastante. KISS ME DEADLY, un noir psicologico scritto e diretto in maniera divina, oltre ad essere tra i più innovativi del suo decennio e senza il quale il cinema più estremo e di confine sarebbe stato sicuramente diverso, merita un posto d’onore nella storia del cinema americano e non solo. Cult assoluto!! VALUTAZIONE 5/5

H.E.

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