Dopo aver lavorato dietro le quinte di tantissimi film made in USA, il debutto alla regia, in un lungometraggio, di Alan Scott Neal è un classico horror americano, impreziosito da un plot twist cronologico ad effetto ed una regia da veterano, ricca di profondità da crime e con una fotografia vintage quanto mai azzeccata per l’occasione.
Nancy gestisce assieme al padre un locale immerso nella campagna americana. Quando una serie di circostanze la porta ad essere sola nel turno di notte, gli eventi che la precedono causeranno per Nancy un incubo senza fine, dove violenza e prevaricazioni finiranno inevitabilmente tingendosi di rosso sangue …
Un home invasion che lotta per essere originale, riuscendoci solo parzialmente, in quanto se i pregi citati in precedenza sono indiscutibili, il film nella terza parte fatica a spiccare il volo verso qualcosa di più grande, destinando la pellicola a rimanere confinata nel giudizio di buono ma non eccelso. Se la prestazione della giovane Jessica Belkin nei panni della protagonista appare quanto mai azzeccata, in quanto concentra bene empatia e antipatia in un unico personaggio, i personaggi di contorno, tanti, non sempre riescono a lasciare il segno, destinando spesso questi a frettolose situazioni di chiusura (ved il poliziotto e diversi suoi dipendenti). Come anticipato il pezzo forte rimane il colpo di scena centrale, inizialmente (scopriamo subito che Nancy è rimasta incinta) insospettabile e che finisce per coinvolgere lo spettatore quanto basta per scoprire l’evoluzione della storyline principale. Discrete le scene estreme, in puro stile slasher a stelle e strisce. Pur non essendo nulla di nuovo sotto il sole estremo, LAST STRAW rimane un solido horror drama di intrattenimento, al di sopra di tanta spazzatura horror made in USA uscita di recente. VALUTAZIONE 3/5
H.E.
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