MadS (2024) di David Moreau

Prendiamo alcuni pezzi del cinema di Gaspar Noé (ENTER THE VOID, CLIMAX, IRREVERSIBLE) e li misceliamo a film diversissimi tra loro come 28 DAYS LATER, MARTYRS e VICTORIA. Il risultato è un folle horror girato (almeno in apparenza) in un unico piano sequenza in grado di cambiare pelle, ricco di tensione confusa, colpi di scena continui e naturalmente sangue, affamati di carne umana e tanta violenza apocalittica.
Romain è un giovane che cerca di smaltire sbronza e postumi della sera prima. Questo non gli vieta di ripartire il giorno dopo per prepararsi ad una nuova festa esagerata con gli amici e la fidanzata Ana. Felice di prendere in prestito la lussuosa decappottabile del padre, lungo il tragitto una ragazza avvolta nelle bende e su di giri sale improvvisamente sulla sua macchina in cerca di aiuto. Questa, in preda a strane convulsioni e violento autolesionismo, per sempre la giornata di Romain, della sua fidanzata, dell’amica di loro e di tutto il piccolo paese che circonda il party tanto desiderato, trasformando una serata di festa in un’apocalisse destinata a far scivolare tutti in un inferno sulla terra …
Il francese David Moreau, dopo l’esordio promettente del 2006 THEM (come co-regista), si era perso negli anni con film poco convincenti e commedie banali. Il suo ritorno all’horror avviene ( sulla ormai sinonimo di garanzia estrema piattaforma SHUDDER) in maniera convincente, con un teen horror decisamente sanguigno, coinvolgente e sicuramente riuscito, in quanto si pone sopra la media dei film su zombie e infetti usciti in epoca recente (se escludiamo il clamoroso THE SADNESS, film fuori scala per quasi tutti i film sugli infetti).
Il succitato piano sequenza unico, permette alla pellicola di non calare mai per quanto concerne inquietudine, tensione e nervosismo collettivo, passando in maniera brillante di mano in mano per i tre protagonisti della pellicola in maniera equa.
Con scene che ricalcano sapientemente alcune pellicole storiche già citate in precedenza (ENTER THE VOID e MARTYRS in particolare), il film non vuole essere l’ennesimo zombie movie apocalittico, o almeno ci riesce quasi fino alla fine (gli ultimi dieci minuti puzzano inevitabilmente di cliché), esaltando al massimo l’imprevedibilità adolescenziale potenziata da droghe e un virus (chiamato ‘retrovirus’) che si prenderà il suo tempo per propagarsi e che destinerà gli infetti a effetti collaterali scioccanti e destabilizzanti. Buoni gli effetti speciali e make up old school (CGI ai minimi storici), amplificati da una musica elettronica impazzita quasi quanto i suoi protagonisti.
Mads ha come unico neo, e non è poco per il giudizio finale. Nell’atto conclusivo abbiamo il suo momento più debole e banale, il quale ammortizza fin troppo una pellicola che fino a quel momento non aveva lasciato nemmeno un minuto di pausa per rifiatare. Nonostante questo, siamo al cospetto di un solido horror, reso tale anche grazie alle ottime performance dei tre protagonisti, ricchissimo di energia estrema, imperdibile per tutti gli appassionati di film su zombie/infetti!! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

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