MELLOW MUD (Es esmu šeit) del 2016 di Renars Vimba Scritto il Luglio 1, 2019Gennaio 31, 2020 Facebook La Lettonia delle campagne fangose, povere, sporche e deserte, viene vista e vissuta attraverso gli occhi di una ragazza adolescente costretta, per cause di forza maggiore, a diventare una donna rocciosa senza rinunciare completamente ai propri sogni e desideri. L’esordio di Renārs Vimba è un dramma disturbante ed esistenziale dove il fango citato nel titolo, onnipresente, rappresenta al meglio le difficoltà, a volte estreme, che si presentano improvvisamente nella vita. Le quali però possono trasformarsi in opportunità di crescita, umana, personale e professionale nel caso della giovane protagonista. Il rischio però è di sprofondare sempre, almeno quando la mancanza totale di una guida protettrice viene meno. Campagna lettone. Raya ed il suo fratellino si trovano a far fronte alle difficoltà delle vita, dopo la morte del padre e l’abbandono della madre fuggita in Inghilterra, grazie al solo aiuto della scorbutica ed anziana nonna, sempre più malandata. Quando questa però muore all’improvviso i due si trovano di fronte ad un bivio, in quanto il rischio di essere presi in custodia dalle autorità appare l’unica soluzione possibile. La diciassettenne Raya e il suo fratellino minore devono seppellire l’anziana donna con cui sono cresciuti e fingere che sia ancora viva, per sopravvivere con i soldi della pensione e non rinunciare così al sogno di Raya di una borsa di studio in Inghilterra. Con nessun altro a prendersi cura di loro, Raya deve organizzare la sopravvivenza quotidiana per sé e per suo fratello ………<br>Attraverso la forte figura femminile presente di Raya, interpretata dall’attrice lettone esordiente Elina Vaska, finiremo per seguire eventi tragici, drammatici ed imprevedibili di una percorso di vita adolescenziale assai tumultuoso. Nel quale amore, in questo frangente con il suo professore di inglese, obblighi familiari, assai protettivi nei confronti dle fratello minore, e soprattutto costellati da bocconi amari, il rapporto indigesto e deludente con la madre, finiranno per costruire una personalità forte, magnetica e caratterizzata da una forza interiore istintiva e impossibile da abbattere. Niente di originale nella sceneggiatura, che richiama alla memoria diverse pellicole con al centro una morte nascosta per convenienza, che rimane solida dal primo all’ultimo minuto, non lesinando in emozioni forti e contrastanti, con una storia di amarezza regalerà inevitabili spunti di riflessione sulla vita e non solo. Da vedere! VALUTAZIONE 3,5/5 H.E.