“Le lumache non tornano mai indietro sulle loro tracce, sempre in movimento … sempre in avanti …”
Dopo 15 anni l’australiano Adam Elliot, dopo averci commosso e abbagliato con il piccolo grande capolavoro MARY & MAX del 2009, torna a creare e dirigere un nuovo lungometraggio, il secondo della sua florida carriera (‘animata’ perlopiù da diversi cortometraggi sensazionali). Sempre in modalità animazione in ‘stop-motion’ e nuovamente con una storia strappa lacrime, caratterizzata da emozioni e sensazioni forti, incredibilmente vere in un mondo fin troppo reale, sporco e torbido. MEMOIR OF A SNAIL è, ancora una volta, un’altalena di emozioni forti, in grado di scassinare anche il più roccioso dei cuori neri.
Melbourne, Australia, primi anni ’70. Due gemelli, Gilbert e Grace Pudel, sono divisi, quando sono ancora bambini, tra loro dopo la morte prematura del loro padre. Divenuti orfani, in quanto la madre era venuta a mancare anni prima durante il parto. Costretti a vivere lontani tra loro, nonostante un legame indissolubile, Gilbert e Grace affrontano la vita in continua salita. In particolare Grace, nata con labbro leporino e presa di mira da perfidi bulli sin dall’infanzia. Per sopperire a questo, Grace crea un suo mondo immaginario, basato perlopiù sulle lumache (unica passione trasmessa dalla mai conosciuta madre) e tutto ciò che ne consegue, attraverso un accumulo sfrenato, alimentato dalla cleptomania e dall’isolamento forzato. L’incontro con la vecchia ed eccentrica Pinky, che diventerà una madre adottiva per Grace, regalerà finalmente dei sorrisi a Grace, costretta però a nuove ricadute, drammatiche e psicologicamente devastanti, afferenti anche le notizie che giungono dal lontano fratello Gilbert, adottato da una setta di fondamentalisti religiosi senza scrupoli …
Adam Elliot deve essere in possesso di una pozione magica che solo i giganti del cinema, e della narrazione in generale, hanno. La capacità di toccare le corde emotive dello spettatore senza mai forzare o utilizzando colpi sensazionali e scioccanti, è sicuramente un dono. L’utilizzo del racconto tragicomico permette di sorridere e piangere contemporaneamente, legando in maniera geniale elementi primari e secondari disseminati lungo tutta la storia, riuscendo a chiudere il cerchio degli eventi attraverso un procedimento evolutivo che sfiora la magia. Tutto questo avviene grazie alla grossa umanità, abbinata alla fragilità, dei suoi personaggi, spesso invisibili nella società ma non per questo privi di importanza. Per citare Monicelli, nella vita non bisogna essere qualcuno a tutti i costi, anche se il desiderio di emergere può diventare una fiammella impossibile da spegnere. Le tematiche affrontate da Elliot in questo film sono molteplici, analizzate attraverso dialoghi estremamente lucidi e di pura verità della vita, mai facile, in quanto difficoltà e opportunità, di qualsiasi famiglia e legame annesso, vanno sempre di pari passo. Il parallelismo con le lumache diventerà alla lunga una colonna portante dell’intera pellicola, evidenziata dal finale emotivamente forte.
MEMOIR OF A SNAIL è un film in grado di coniugare amarezza, tristezza e gioia della vita come poche altre pellicole in epoca recente, non solo d’animazione, sono state in grado di fare. Da citare infine l’ottima, ancora una volta, colonna sonora, e l’eccellenza della voci principali (tra le quali troviamo quelle di Nick Cave e Eric Bana), per nulla marginali nell’elevare la qualità di un’opera, come la precedente sopra citata, più unica che rara. Un disturbing drama tragicomico d’animazione veramente notevole, di estrema qualità e da visione obbligata!! VALUTAZIONE 4,5/5
H.E.
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