MIMI’ – IL PRINCIPE DELLE TENEBRE (2023) di Brandon De Sica

Tra le sorprese horror del panorama italiano recente, spicca senza dubbio quella targata Brandon De Sica, figlio e soprattutto nipote d’arte, intitolata MIMI’ – IL PRINCIPE DELLE TENEBRE. Un omaggio a testa alta e senza paura del cinema horror dedicato ai vampiri, citando in maniera brillante l’opera più celebre e celebrata del genere, tornata in voga di recente grazie alla nuova versione di Robert Eggers, il NOSFERATU di Friedrich Wilhelm Murnau.
Napoli. Mimì è un adolescente orfano nato con i piedi deformi che lavora nella piccola pizzeria di Nando, suo padre adottivo. Vittima di bullismo nel quartiere e preso di mira da un giovane boss locale, Mimì trova sollievo e speranza grazie all’incontro con Carmilla, una giovane ragazza convinta di essere una discendente del conte Dracula. Insieme, decidono di fuggire dal mondo cinico e violento in cui vivono, ma le insidie sono inevitabilmente dietro l’angolo …
Sin dai primi minuti siamo catapultati in una nuova visione della città partenopea, non priva dei suoi caratteristici personaggi e protagonisti, in bilico tra fantasy, grottesco e gotico. Un panorama che alterna colori vivaci a tenebre sommesse, finendo così per diventare terreno tremendamente fertile per una sinistra favola d’amore sofferto come quella che avvolge Mimì e Carmilla.
Forte di un co-sceneggiatore navigato come Ugo Chiti, avvezzo anche ad atmosfere cupe ed estreme come quelle vissute in DOGMAN e L’IMBALSAMATORE di Matteo Garrone, questa pellicola riesce ad immergere lo spettatore in un contesto che mescola intelligentemente poesia, violenza, vendetta e rivalsa sociale, dove quest’ultima trova nella mitologia e cultura del vampiro l’arma perfetta per emergere prima e scendere all’inferno poi. L’abilità di amalgamare stereotipi consolidati della città campana con immaginari letterari e cinematografici consolidati afferenti Dracula, Nosferatu ed in generale il mondo che orbita intorno al mondo dei succhiasangue, pipistrelli compresi, può sembrare a prima vista una trashata assurda. Per nostra fortuna De Sica riesce a giocare benissimo tutte le carte a disposizione, riuscendo anche a sfociare nella seconda parte in terreni estremi, dove drama, splatter, romance, delirio e sangue si mescoleranno in un vortice folle e piacevolmente senza senso. Oltre alle ottime interpretazioni (di tutti gli attori coinvolti) e citazioni brillanti, oltre a quelle ‘sacre’ di NOSFERATU e DRACULA, di film a tema come THE ADDICTION e ONLY LOVERS LEFT ALIVE, il film si avvale di una colonna sonora di assoluto valore e perfettamente in linea con l’atmosfera surreale onnipresente, grazie anche a canzoni italiane di prestigio targate Fabrizio De André e Ornella Vanoni, solo per citarne un paio. Se il film convince, forse il finale risulta troppo vago, surreale e forzato, anche se non scalfisce quanto di buono visto in precedenza, compresi i minuti precedenti degno degli horror estremi italiani d’annata, dove splatter e mattanza feroce dominano prepotentemente la scena.
In conclusione, questo MIMI’ è un film più che riuscito e speriamo non diventi una mosca bianca nel panorama del cinema italiano dedicato al genere horror. Imperdibile! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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