Nel 2020 l’organizzazione Boy Scouts of America (con circa 6 milioni di iscritti) ha dichiarato bancarotta. La causa di questo fallimento è avvenuta quando l’organizzazione stava affrontando improvvisamente migliaia di cause legali per abusi sessuali. Il numero finale di denunce da parte delle vittime, di circa 82.000, ha messo in evidenza il più grande caso di violenze e abusi sessuali relativi ad un’unica associazione americana, persino superiore a quelli afferenti la Chiesa.
Il regista Brian Knappenberger concentra l’opera sulla figura fondamentale di Michael Johnson, un ex direttore dei Boy Scouts, ostracizzato proprio da chi lo aveva assunto per realizzare delle linee guida per proteggere i bambini all’interno dell’associazione Boy Scouts of America. Michael Johnson finirà per diventare fondamentale per scardinare un mondo di omertà, occultamenti e segreti estremi che ruotano attorno all’associazione succitata, legata mani e piedi con i vari gruppi religiosi (mormoni in particolare), politica, economia e potere ai massimi livelli. Partendo da lontano (si scoprirà che la prima denuncia di abusi risale a 100 anni prima, al primo campo scout americano) per realizzare una cronologia di eventi e figure criminali (uno dei pedofili seriali più tristemente noti in America sarà proprio un celebre capo scout) che segneranno tragicamente la vita di migliaia di ragazzi. Knappenberger si concentra successivamente proprio su alcuni di loro, ora quarantenni e cinquantenni, coraggiosi per aver denunciato i loro carnefici sessuali ma costretti a vivere per anni come una vergogna quanto subito. Tra momenti strazianti e racconti aberranti, il documentario mostra anche alcuni delle tantissime vittime finite suicida negli anni successivi agli abusi subiti, mettendo così in luce un sinistro connubio di tutti quelli finiti nelle reti dei predatori sessuali. Orfani, figli di genitori poveri, separati e di periferie disagiate saranno infatti catturati dalla rete dei Boy Scouts of America, inizialmente con motivazioni lodevoli me che finiranno diventare oggetto di sevizie, torture e violenza sessuali per anni, senza protezione alcuni dagli alti ranghi dell’associazione e persino di chi, forze dell’ordine e clero, che avrebbe dovuto e potuto tutelare. Sarà proprio questo tema al centro della denuncia di Michael Johnson, costretto a evidenziare un capillare sistema di occultamento ad ampio raggio che per decenni ha nascosto questo cancro letale sotto il tappeto e l’apparente sicurezza di un’associazione invincibile, solo in apparenza.
Come per MEA MAXIMA CULPA, nulla è cambiato, in quanto l’associazione dei Boy Scouts of America, forte del suo potere, rimane ancora al suo posto, nonostante le piccole tempeste che hanno tentato di demolirla.
In conclusione SCOUTS HONOR: The Secret Files of the Boy Scouts of America è un’opera drammatica e d’inchiesta difficile da digerire, la quale ha il merito di evidenziare e portare in superficie uno dei mali più estremi e difficili da debellare, la pedofilia. Che si tratti di ambienti sportivi, famigliari, religiosi, scolastici e corporativi come quello sopra descritto, il diavolo, quello vero, non arriva mai dal soprannaturale ma, ahimè, dal mondo reale! Da visione obbligatoria!! VALUTAZIONE 4/5
H.E.
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