STRANGE DARLING (2024) di JT Mollner

“Allora, devo farti una domanda … Sei un serial killer?”
Dopo il western estremo OUTLAWS AND ANGELS, il regista americano JT Mollner continua a cavalcare nuovamente stilemi e visioni tarantiniane. Nei dialoghi, nei personaggi e questa volta anche nelle operazioni di intreccio temporale sconnesso (con ben sei capitoli confusi, contorti e accavallati tra loro), una mossa, questa, che permette a pellicole scarne di trama di alzare l’asticella dell’attenzione e dei colpi di scena.
La premessa presenta una didascalia afferente gli ultimi atti di un serial killer feroce che bazzica nei dintorni delle foreste dell’Oregon e che opera indisturbato dal 2018. Sarà proprio un inseguimento feroce tra un uomo ed una donna ad aprire le danze di una caccia furiosa, destinata a saltare costantemente tra presente e passato, dove preda e cacciatore finiranno per scambiarsi i ruoli. Tutto questo mentre sullo sfondo follia, torture e violenza becera, finiranno per diventare la cornice perfetta di una storia d’amore contorta e perversa nei confronti della morte …
STRANGE DARLING è sicuramente un buon film con ottime sterzate estreme e inizialmente accattivante. A fine visione fine però rimane un difetto palese, che risulterà determinante per il giudizio conclusivo. Una seconda visione futura non sarà probabilmente contemplata, al contrario delle opere del celebre regista citato in precedenza. I colpi di scena devono essere tali per scioccare e stupire, pochi ma buoni. Quando sono troppi e non vanno di pari passo con la struttura degli eventi presentati, il rischio della pellicola di sgonfiarsi, risulta essere un pericolo non secondario. Nonostante questo, il film scorre veloce e riesce a intrattenere quanto basta, giocando non solo nel raccontare una storia vera (Electric Lady) e non presunta (falsa), riuscendo a stupire al primo colpo di scena. E’ un gioco o è reale quanto vediamo? Scoperto questo, il film diventa un tira e molla continuo, una caccia destinato a intrattenere senza più colpire nel segno, in quanto la psicologia e analisi dei protagonisti, scoperti dei loro ruoli, appare poca cosa e senza profondità. Un thriller estremo piacevole e gradevole, merito soprattutto della prova fisica della protagonista, interpretata da Willa Fitzgerald. Se lo confrontiamo con capolavori (con serial killer fuori dal comune e con una buona dose di azione) alla I SAW THE DEVIL o ottimi slasher come WOLF CREEK, il giudizio finale di questo thriller è ridimensionato.
In conclusione STRANGE DARLING rimane una pellicola solida e a tratti brillante, non destinata però, secondo me, a lasciare un segno indelebile negli annali del cinema più estremo! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

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