TERRIFIER 3 (2024) di Damien Leone

Dopo un secondo capitolo fin troppo confusionario ed esagerato, Damien Leone prova a calibrare il tiro con il suo feticcio Art il clown, ritornando ai fasti di umorismo nero, beffardo e politicamente scorretto del suo primo film. Quanto sia eccezionale vedere una pellicola del genere riscuotere successo anche al di fuori dei suoi confini naturali, con incassi corposi nei cinema di tutto il mondo e scuotendo le pance di chi non è avvezzo a tali pellicole, è pura poesia estrema.
Il film continua dove era finito il secondo capitolo, con la sfigurata Vicky che diventa il veicolo perfetto per ‘partorire’ e far nascere nuovamente la mente del suo amato Art, il quale ovviamente, anche se fatto a pezzi dalla final girl Sienna, non vuole proprio saperne di passare a migliore (o peggiore) vita. Tutto questo non prima di aver assistito ad una gradita sorpresa natalizia in una classica casa americana, con il nostro ‘amato’ serial killer vestito da Babbo Natale e quanto mai desideroso di mettersi all’opera con la sua arte estrema. Un’apertura questa, decisamente indimenticabile e di sicuro impatto.
Nonostante diversi riferimenti ai primi due capitoli, il film non ha nel soggetto principale la sua forza principale, prediligendo un, questo sì, riuscito mix di gore sopra le righe e un umorismo macabro graffiante e destinato incredibilmente a divertire.
Nonostante una durata ancora importante (superiamo le due ore) il film scorre a meraviglia, esaltandosi alla grande nei momenti gore/splatter amplificato all’estremo (quella iniziale, la tortura ad un babbo natale refrigerato e una succosa mattanza ad una giovane coppi le scene estreme più riuscite), mentre la sequenza più memorabile rimane senza dubbio quella in un centro commerciale dove il nostro Art vestito da Santa Claus fa ‘impazzire’ un gruppo di bambini desiderosi di regali natalizi. Al contrario del capitolo precedente l’antagonista Sonnie appare quasi secondaria, la quale si trascina in un finale non troppo memorabile, trascinato all’eccesso e non all’altezza delle mattanze precedenti.
Effetti speciali e make up ‘old style’ impreziosiscono ancora una volta le opere di Art (da citare per restare in tema un brillante cameo di Tom Savini), rendendo il tutto più cruento e irreale.
Per essere un terzo capitolo di un nuovo filone horror, siamo al cospetto di un film sicuramente apprezzabile, che rimane una spanna sotto l’amato primo capitolo del 2017 ma un passo in avanti rispetto al capitolo precedente. La paura, quella vera, che tutto questo sia l’inizio di una saga lunga come i film di Mario Merola o Venerdì XIII rischia di diventare tristemente solido, finendo così per trasformare il personaggio horror più riuscito degli ultimi anni in una macchietta balorda. Speriamo sia evitata e che il buon Damien Leone si fermi in tempo e viri su altre storie e nuovi personaggi nel prossimo futuro. In conclusione, un film così estremo … si può solo amare!!
VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.

Link: INSTAGRAM FACEBOOK LETTERBOXD IMDb TRAILER