Veronika Franz e Severina Fiala, rispettivamente moglie e nipote di Ulrich Seidl (uno dei più noti registi austriaci e qui in veste di produttore), continuano il percorso iniziato con l’ottimo GOODNIGHT MOMMY ed il discreto THE LODGE, ovvero scavare nelle oscurità e pericolosità della mente umana al cospetto di eventi nefasti e violenze domestiche. Questa volte i due autori, che prendono ispirazione e spunto dall’opera “Suicide by Proxy in Early Modern Germany” di Kathy Stuart, ci trascinano indietro di secoli, a cavallo tra 18° e 19° secolo, nelle ruvide e selvagge montagne sul confine tra Germania e Austria.
Austria, XVIII secolo. Dopo un terribile evento, che vede protagonista una donna che uccide un neonato e ne confessa subito dopo l’omicidio, seguiamo le vicende legate alla figura della giovane sposa Agnes, la quale, dove aver convolato a nozze con il barbuto Wolf, finisce inesorabilmente, anche a causa dell’oppressiva e rigida suocera, per scivolare in una depressione pericolosa che abbraccia stregoneria, superstizione e follia estrema. Un percorso deleterio destinato a intrecciare una sinistra e terrificante usanza, legata anche alla fede, dell’epoca …
DES TEUFELS BAD è un film ambizioso. Per ricostruzione storica, costumi, sceneggiatura ad ampio respiro e riferimenti culturali citati in precedenza, i quali diverranno, nel corso dell’opera e soprattutto nel finale (che chiuderà inesorabilmente il cerchio con il prologo terrificante dei primi minuti), l’anima nera ed estrema più incisiva e agghiacciante. Un film legato mani e piedi con il male invisibile, perenne e onnipresente, che si insinua sotto la pelle degli austriaci, narrato, in maniera diversa, in epoca contemporanea dal succitato Seidl e dal connazionale Michael Haneke. Nonostante un ritmo volutamente lento e macchinoso, i dettagli, principali e di contorno, ci catapultano violentemente in un mondo del passato che rappresenta le radici di piccoli villaggi destinati a forgiare le generazioni future, dove superstizione e follia umana trovano linfa pericolosa nei focolai delle misere abitazioni dell’epoca. Un male quello citato e che troverà ampio spazio nel finale, che non cerca mai le cause ma che ama le soluzioni estreme e destinate ad alleviare la noia e la fatica di uomini e donne che lottano duramente per sopravvivere. Cause per nulla nascoste e che trovano nel marito di Agnes (chiaramente omosessuale) e la suocera (una despota forte della sua posizione economica e di potere nel villaggio) che spingeranno Agnes, figlia di strane devozioni di famiglia legate a diavolo e stregoneria da quattro soldi, verso un percorso di autodistruzione coorporea e body horror psicologico e non solo fisico. Grazie anche a scene estreme dosate con il contagocce ma realizzate quasi sempre a meraviglia, il film non lesina con l’estremo, abbinando sapientemente drama psicologico con l’horror più cruento (stile il succitato GOODNIGHT MOMMY).
I due vertici del film, inizio e fine, rappresentano, come anticipato, il cuore pulsante della pellicola, legando il tutto al perché di questi gesti così terribili e violenti, condizionati pesantemente dal cristianesimo senza dubbio, oltre a ruoli familiari imposti e, come in questo caso, imprevisti. Se il film riesce a non annoiare quasi mai, spesso mette sul piatto, o meglio sul fuoco, troppa carne ed elementi, senza spiegarli con chiarezza e di difficile intuizione. Non è un caso se solo le didascalie finali risultino necessarie a delucidare su quanto visionato. Pur rimanendo uno dei film austriaci più meritevoli di attenzione, usciti in epoca recente, DES TEUFELS BAD appare come un passo in avanti rispetto al precedente THE LODGE, ma fatica ad incidere e creare la giusta dose di ansia dell’opera migliore e celebre dei due registi, il più volte citato ‘ICH SEH, ICH SEH’ (titolo originale)! Niente male ma forse, nonostante la solida fattura dell’opera, manca qualcosa per lasciare un segno indelebile nel cinema estremo contemporaneo!! VALUTAZIONE 3,5/5
H.E.
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