THE FIRE THAT TOOK HER (Il fuoco che l’ha portata via) del 2022 di Patricia E. Gillespie

La realtà supera sempre la fantasia, anche quella più estrema. A dimostrazione di ciò, arriva dagli USA un’opera lacerante, drammatica e sconvolgente, relativa ad uno degli eventi di cronaca nera e violenza domestica più eclatanti, sconvolgenti e scottanti degli ultimi dieci anni. Un esempio unico sulla forza di volontà di una donna di superare il dolore per un fine più grande e destinato all’immortalità.
2015. Gahanna, un sobborgo della città di Columbus in Ohio. Una videocamera di un bancomat, vicino alla stazione di servizio di Gahanna, riprende un uomo cospargere di benzina prima e bruciare poi una donna. Si scoprirà subito dopo che la donna, miracolosamente sopravvissuta, ma ustionata ben oltre l’80% del suo corpo, risponderà al nome di Judy Malinowski, e l’uomo , autore del gesto ignobile, tale Michael Slager, era al momento il suo compagno. Judy, all’epoca degli eventi trentunenne e madre di due figli, finirà per diventare un caso unico nel panorama giudiziario americano, in quanto testimone ancora in vita di un caso di omicidio e riuscendo a cambiare, con il suo nome, la legislazione relativa a eventi futuri di violenza domestica così efferati, veementi e crudeli.
Patricia E. Gillespie, alla sua opera prima, dimostra di guidare al meglio tutte le informazioni relative la succitato evento, creando una cronologia e linea temporale perfetta, evidenziando con cura anche i momenti più tragici, drammatici ed emotivamente dolorosi afferenti Judy prima e dei suoi familiari poi, mostrando anche i diversi punti di vista all’interno del nucleo familiare di Judy. Della madre per prima, voce narrante principale, delle sue due figlie ed infine delle sorelle e fratelli, mettendo in luce, al momento giusto, un nube grigia che ha attraversato gli anni precedenti di Judy prima di quel giorno nefasto, che finiranno per incidere pesantemente anche sulla sua faticosa e infernale vita dopo la violenza estrema subita.
Un documentario scioccante e psicologicamente ad ampio respiro, perché oltre al danno subito dalla vittima, viene mostrato, con la giusta sensibilità, anche quanto subito dai familiari, ricordando percorsi similari presenti negli altrettanto scioccanti documentari DEAR ZACHARY: A Letter to a Son About His Father e il più recente TAKE CARE OF MAYA, mentre è impossibile non citare anche il film drammatico DIRTY GOD di Sacha Polak. THE FIRE THAT TOOK HER però mette in risalto uno specifico evento di cronaca nera e misoginia estrema, ricordando vagamente quanto subito da tantissime donne in diversi paesi di religione islamica e che trova ampio spazio in un altro documentario altrettanto tosto, SAVING FACE di Daniel Junge & Sharmeen Obaid-Chinoy, dove, purtroppo, le analogie risuonano pesantemente nella mente dello spettatore dopo le visioni di entrambe le pellicole di denuncia e fondamentale divulgazione.
Se alla fine, incredibilmente ma non è così, sembra di assistere ad uno strano lieto fine, quest’opera mette in risalto la difficoltà di far collidere il concetto di giustizia con il sistema giudiziario, in questo caso americano ma le difficoltà spesso sono universali, dove le macchinazioni e incastro di legislazioni contorte spesso diventano incomprensibili ai più. Sarò proprio nella parte finale un discorso innocente, da parte di una delle figlie di Judy, libero da concetti imposti dalla società, a illuminare sull’ipocrisia e pochezza del sistema giudiziario. In conclusione THE FIRE THAT TOOK HER è destinato a diventare uno dei documentari più emotivamente strazianti e dolorosi (immagini e video mostrati sono di una potenza visiva inimmaginabile) usciti in epoca recente, lasciando a fine visione un senso di vuoto e smarrimento impossibile da dimenticare. Da visione obbligata!! VALUTAZIONE 5/5

H.E.

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