Stravagante e bizzarro thriller inglese, inizialmente nato come mediometraggio allegato al più celebre ‘Dead & Buried’ di Gary Sherman, nel quale le atmosfere degli anni ’60 sono stranamente infarcite con rimandi più o meno velati alle celebri favole di ‘Biancaneve’ e ‘La Bella addormentata nel bosco’, non rinunciando però a sterzate exploitation di nudità femminili e violenza becera, tanto care al cinema horror dell’epoca.
Un piccolo villaggio inglese degli anni ’60. Pauline Cox si allontana dalla partita di cricket del suo ragazzo per esplorare un meleto. Finirà per ritrovarsi a bere il tè con il Ferroviere del paese, un gobbo amante degli gnomi. Mentre stanno degustando tè e biscotti, un amico buzzurro ed inquietante del Ferroviere finirà per rompere la loro pausa uccidendo brutalmente un coniglio davanti ai loro occhi, Terrorizzata Pauline deciderà di fuggire, finendo però per diventare la preda del folle energumeno ……
Scena cult in assoluto del film quella dell’omicidio (del quale scopriremo subito l’assassino), che ha per cornice un cumulo di mele e con la vittima completamente denudata dal suo aggressore.
Da lì in poi la pellicola vira su morbosità e passioni represse, condite da strane gelosie e con piccole venature necrofile, regalando così un inaspettato mix esplosivo di generi, ricco di momenti estremi e situazioni senza logica, malato e scioccante.
THE ORCHARD END MURDER è un piccolo grande gioiello estremo, simile a tanti ma uguale a nessuno. Da recuperare senza se e senza ma! VALUTAZIONE 7,5/10
H.E.