THE RUCK MARCH (2025) di Michael Rock

Michael Rock, regista horror indipendente e ormai ex berretto verde, porta su pellicola una delle prove che hanno reso questo gruppo delle forze speciali americani celebri in tutto il mondo, la famigerata ‘ruck march’, una marcia in condizioni estreme su un terreno roccioso con un peso considerevole sulle spalle. Invece di raccontare cosa sia in ambito militare, Rock, scegliendo il terreno cinematografico collaudato in tema horror in stile ‘found footage’, porta il desiderio di molti civili sportivi a confrontarsi con questo rito militare estremo.
Due amiche amanti dello sport estremo e dell’avventura, accettano di avventurarsi con un gruppo numeroso di sconosciuti nel deserto del Nevada per cimentarsi nella famigerata ‘ruck march’. Questo evento di resistenza nel deserto si trasformerà ben presto in qualcosa di minaccioso per loro e buona parte dei partecipanti alla marcia. Mentre camminano attraverso il terreno duro e arido del deserto del Nevada, quella che è iniziata come una prova di limiti fisici si evolve in una lotta straziante per la vita contro pericoli imprevisti e fuori dall’ordinario …
Figlio in parte di HOSTEL di Eli Roth e soprattutto del celebre THE HILL HAVE EYES di We Craven (ma in versione moderna ”found footage’), questo piccolo film della durata inferiore ai 60 minuti e che potrebbe stare benissimo come parte dei primi FF antologici V/H/S, riesce ad intrattenere ed incuriosire quanto basta per non essere cestinato nei primi minuti, riuscendo a sfruttare al meglio l’esperienza a tema del regista, e attore presente nel film in un ruolo tutt’altro che secondario, lasciando di vago e misterioso solo alcuni passaggi, mentre altri sono ampiamente descritti da didascalie iniziali (classica storia di video e filmati vari ritrovati) e finali.
Quanto le radiazioni causate dai primi esperimenti nucleari dell’esercito americano nel deserto del Nevada siano state una fonte inesauribile per cinema horror e di fantascienza, lo dimostra questa ennesima pellicola, che riesce, considerati i mezzi a disposizione, a creare al meglio le atmosfere malsane e claustrofobiche figlie di quella paura nucleare che non vuole proprio rimanere confinata al passato. Pur non essendo alla fine un filmone assoluto e senza chissà quali pretese, questo THE RUCK MARCH, grazie anche al tempo limitato, ai colpi di scena ben dosati ed alla violenza estrema mostrata solo quando serve, è un FF meritevole di attenzione estrema! VALUTAZIONE 3/5

H.E.

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