Lunga vita alla nuova carne … impossibile non restare scioccati e ammirati allo stesso tempo dalla fragorosa visione dal nuovo, spettacolare capolavoro (sì, lo è), body horror della regista francese Coralie Fargeat. Qua, per nostra fortuna (noi, amanti degli e eccessi e dell’estremo) dopo il discreto e promettente REVENGE, Fargeat (soggetto e sceneggiatura sono completamente farina del suo sacco) le asticelle della qualità e soprattutto dell’estremo si alzano vertiginosamente. Un’opera, è proprio il caso di scriverlo, in grado di cambiare pelle costantemente, travolgendo lo spettatore in un vortice di satira, critica sociale, estetica scioccante e trash di livello forse mai così eccelso in epoca recente. I titoli richiamati e citati, mai con banalità, sono tantissimi. Da THE ELEPHANT MAN a DEATH BECOMES HER, da POSSESSION a SOCIETY, da AKIRA a TETSUO, da THE THING al più recente TITANE, fino a buona parte della filmografia (non poteva essere altrimenti) di David e Brandon Cronenberg, con alcune scene riprese a piene mani da VIDEODROME e THE FLY.
Il film segue l’inesorabile declino artistico di Elisabeth Sparkle, una (ex) stella di Hollywood sulla soglia dei 50 anni, destinata a vedersi rimpiazzare senza mezze misure anche dal suo ultimo spettacolo televisivo di fitness, in quanto considerata obsoleta. Un incidente stradale la porterà in contatto con un misterioso ‘benefattore’, il quale la indirizzerà nel mercato nero di farmaci e droghe. Entrata in contatto con la ‘sostanza’, in grado di replicare, attraverso un processo di partenogenesi, le cellule e di creare temporaneamente una versione di se stessa. Battezzata Sue, la nuova e più giovane versione Elizabeth, questa riesce nell’intento insperato di ringiovanire di trent’anni, rientrando nel mondo dello spettacolo dalla porta principale. Gli effetti collaterali però, saranno implacabili e irreversibili …
THE SUBSTANCE, caratterizzato da tre pilastri perfetti nei loro ruoli, come Demi Moore (bravissima), Margaret Qualley (attrice sempre più in voga) e un Dennis Quaid quanto mai ispirato, critica aspramente i binari imposti da mass media e social network afferenti l’estetica forzata incline alla perfezione, riuscendoci sotto tutti i punti di vista, intrattenimento (a sorpresa) compreso. L’incapacità della generazione forgiata negli anni ’80 e ’90 di accettarsi in questa nuova epoca plastificata e plasmata sempre più massicciamente dai sopra citati social network, non esiterebbe a stringere un patto con Satana per fermare il tempo, le rughe e l’età. Il diavolo in questo caso è figlio dello stesso caos di bellezze perfette e ruoli costruiti a tavolino, un mix malsano tra uno spietato Frankenstein ed un malsano, e sinistramente al passo coi tempi moderni, dottor Kekyll e mister (miss) Hyde.
A rendere tutto grandioso, oltre alle performance estremamente coinvolgenti degli attori principali sopra citati, abbiamo una serie di effetti speciali grandiosi, eccessivi e surreali, che riescono a non far rimpiangere i grandi titoli e registi citati in precedenza, oltre a portare il concetto di body horror su nuovi lidi e livelli cinematografici. Dopo ben due ore di pura immersione estrema, senza tregua e sosta, il film si esalta nell’ultimo quarto d’ora, realizzando un finale destinato agli annali del cinema horror, e non solo. Un tripudio che mescola sangue (tanto, anzi tantissimo), tragedia, ironia bizzarra alla TROMA e aggressiva violenza verso il diverso, da schifare e violentare psicologicamente ad ogni costo.
Un film che apre diversi orizzonti narrativi e che propone anche molteplici chiavi di lettura in profondità. L’evoluzione umana, singola o multipla, può creare qualcosa di diverso e inizialmente piacevole, alla lunga distanza questo è destinato a rivoltarsi contro e distruggere la versione più pura di se stessi e dell’umanità intera.
In conclusione THE SUBSTANCE è un film spettacolare, impetuoso e incredibilmente riuscito, destinato a lasciare un segno indelebile nel cinema (body) horror, contemporaneo e futuro. Amore estremo … a prima vista!! VALUTAZIONE 5/5
H.E.
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