ZOOLOGY (2016) di Ivan I. Tverdovsky

Una coda per …. amica! Il cinema russo è vasto e bizzarro come l’estensione geografica della sua nazione. ZOOLOGY è una perla rara nel panorama estremo attuale, in grado di coniugare e amalgamare con rara intelligenza cinematografica weird (con tutta l’amara ironia che ne consegue a seguito della follia visiva mostrata) e dramma esistenziale, eterno, del ‘mostro’ di turno. L’ennesima pellicola figlia di FREAKS di Tod Browning insomma, con risvolti moderni per quanto concerne l’erotismo perverso e la possibilità, da parte del ‘mostro’, di mescolarsi con astuzia assieme a quelli ‘normali’, armati però di una cattiveria figlia della propria ignoranza.
Natasha, una donna di mezza età che lavora in uno zoo che vive ancora con sua madre in una piccola città costiera della Russia.. Mentre lotta per la sua indipendenza, Natasha deve sopportare l’assurda realtà della sua vita piena di pettegolezzi diffusi dalle donne che la circondano ed in particolare delle colleghe che la bullizzano (con scherzi allucinanti) e deridono continuamente. Quando la sua vita sembra scivolare nell’apatia più piatta, ecco che all’improvviso. le cresce una coda. Dopo lo shock iniziale alquanto imbarazzante Natasha decide di andare oltre con la trasformazione e usarla come opportunità per liberare la propria femminilità repressa fino ad allora. Con il nuovo “accessorio” ottiene la forza per iniziare una relazione con un uomo, un dottore rimasto entusiasta della sua coda dopo averla visitata, che la trova attraente. Non tutto però è destinato a filare liscio, soprattutto quando superstizione, ignoranza e paura del diverso sono pronti a colpire Natasha in maniera dura e senza sconti …….
Film che viaggia su diversi piani sempre paralleli tra loro. La feroce caccia alle streghe delle megere pronte a scaricare le colpe della propria vita misera sul diverso del momento, colpevole di riportare in questo caso alla memoria figure mefistofeliche e nefaste. Una storia romantica inizialmente impensabile e giustificata poi da uno strano e morboso appetito sessuale da parte del partner di Natasha. Entrambi questo temi abbracciano il più esplicito parallelismo tra Natasha e gli animali dello zoo, ammirati nella gabbia ma lontani dalla promiscuità con gli uomini, Il tutto condito da aneddoti aberranti narrati dalle zitelle stagionate di turno e dalla madre di Natasha, con storie che spaziano da incredibili rapporti zoofili tra donne e scimmie, ad altre che narrano di donne indiavolate pronte ad attuare terribili sortilegi e sacrifici umani.
Stupenda la coda realizzata per l’occasione, grottesca e quasi cronenbergiana, un esempio purissimo di come le difficoltà della vita possono tramutarsi in opportunità. Se la pellicola spazia alla grande tra generi diversi, situazioni kafkiane, (auto)erotiche e weirdissime, il pezzo forte arriva nel finale, amarissimo, crudele e ovviamente …… estremo! Opera imperdibile per tutti gli amanti del weird e delle storie bizzarre con sfumature tristi e drammatiche! VALUTAZIONE 8,5/10

 

H.E.