WRONG COPS (2013) di Quentin Dupieux

WRONG COPS, punta di diamante weird della filmografia di Quentin Dupieux/Mr. Oizo (un piccolo genio che non necessita più di presentazioni), è immerso in un universo pseudo parallelo al nostro, decisamente ‘non sense’, dove si intrecciano altre pellicole passate e future del pazzo mondo cinematografico del regista francese (in particolare WRONG e RUBBER).Forte di un umorismo surreale, mai banale e imperniato su personaggi eticamente, politicamente e perennemente scorretti, capaci di tirare fuori il peggio di loro a beneficio del divertimento dello spettatore più incline all’umorismo macabro e delirante. In una L.A. oramai priva di la criminalità, la polizia appare sempre più incline a farsi gli affari propri, evitando il lavoro sporco come indagini di omicidio e altre seccature. Uno di questi, Duke, è un pessimo poliziotto amante della musica più balorda e soprattutto uno spacciatore di marijuana. I suoi colleghi alla stazione di polizia non sono migliori di lui, infatti troviamo un feticista, una poliziotta ricattatrice, un cacciatore di tesori con un passato incerto ed un uomo con un occhio solo deforme che vuole essere una star della techno. Mentre eseguono facilmente tutti i loro lavori sporchi, tutto crolla quando l’ultima vittima di Duke, lasciata per morta nel suo baule, si sveglia, scatenando una reazione a catena destinata al peggio ……. Bastano solo i primi cinque minuti per capire cosa ci aspetta in seguito: una sigla di musica elettronica (opera sempre dello stesso regista) affiancata a colori vintage dei titoli di testa, e soprattutto uno scambio da spacciatore ‘old school’ in versione trash, tra il succitato Duke ed un ragazzino, dove sono utilizzati dei ratti morti imbottiti di marijuana per ingannare non sappiamo chi.Da li in poi siamo immersi in un serie di disavventure per alcuni e avventure per altri, dove i protagonisti principali, una fusione quasi impossibile tra quelli di THE SHIELD e SCUOLA DI POLIZIA, si intrecceranno continuamente, tra scoperte sensazionali e poco edificanti, ricatti, incontri illeciti e abusi di potere meschini, fino all’epilogo finale, giustamente grottesco. Da sottolineare, non poteva essere altrimenti, la simpaticissima prova di Marilyn Manson nei panni di un nerd sfigato, una vera perla che impreziosisce ancora di più un film che prende in giro il suo stesso autore, ampiamente citato quando il poliziotto ‘mono occhio’ (affiancato dal moribondo) presenterà il suo brano ‘spettacolare’ e frutto di due mesi di lavoro ad un manager discografico.Una pellicola infame e bastarda, sempre in bilico tra trash, black humor e weird politicamente scorrettissimo, che non esita a prendere in giro omosessuali e disabili, sempre però in maniera stupefacente e riuscitissima. Se non è un capolavoro grottesco trash questo, con dialoghi, colonna sonora e sceneggiatura praticamente perfetti nella loro follia …. poco ci manca!! VALUTAZIONE 4,5/5

H.E.

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