LOVE LIES BLEEDING (2024) di Rose Glass

Dopo il folgorante esordio di SAINT MAUD, uno degli horror estremi più rilevanti degli ultimi anni, Rose Glass cambia genere, virando sul crime con il suo nuovo lavoro LOVE LIES BLEEDING. Anche questa volta, per nostra fortuna, non lesinando con l’estremo, la violenza e il sangue, senza rinunciare a fiammate surreali e bizzarre già presenti nella precedente pellicola.
1989. Nell’America di provincia, immersa nel deserto ai confini con il Messico, seguiamo le vicende di due ragazze che finiranno per intrecciare fatalmente le loro vite, innamorandosi l’una dell’altra. La prima è Lou, figlia di un boss locale e che gestisce una palestra. La seconda è Jackie, una bodybuilder che vive come vagabonda, la quale deve prepararsi per una gara di bodybuilding a Las Vegas. Quando la sorella di Lou viene brutalmente massacrata di botte dal marito violento, che vive al soldo del padre di Lou, quest’ultima, che ha il fiato sul collo dell’FBI, scatena una spirale di violenza dalla quale sarà quasi impossibile uscirne indenni … 
Le atmosfere di fine anni ’80 riaffiorano prepotentemente in questo thriller romantico di nuova generazione, strutturato e basato sulla forza trascinante dei suoi protagonisti principali. Dalle due figure femminili delle protagoniste in primis ma che trovano nell’immortale Ed Harris la figura perfetta, sinistramente carismatica quanto affascinante, dell’antagonista per eccellenza di un crime movie basato sulla vendetta. Tra eccessi di steroidi, tute luccicanti, musiche pop e cronaca internazionale (sappiamo che siamo nel 1989 grazie alla caduta del muro di Berlino), la cornice dell’epoca finirà per catapultarci meravigliosamente in quel periodo storico.
Tra torture, splatter, sangue e sadismo becero, la violenza esplode prepotente come i muscoli e il sudore di Jackie (interpretata a meraviglia da Katy O’Brian) e la bellezza fragile solo in apparenza di una sempre più brava Kristen Stewart nel ruolo di Lou. Nel cuore profondo della pellicola abbiamo storie personali basate sulla sofferenza personale e famigliare, che finiranno per diventare un filo conduttore e di unione per la storia d’amore e passione estrema delle due protagoniste.
Rose Glass imprime alla pellicola una decisa impronta personale nella narrazione e nell’estetica, coinvolgente e sempre imprevedibile (il finale è qualcosa, come per SAINT MAUD, di piacevolmente inaspettato), confermando di essere una delle autrici della nuova generazione da affiancare ai migliori e più brillanti registi estremi dei nostri tempi, come Robert Eggers, Ari Aster e Julia Ducournau.
LOVE LIES BLEEDING è un nuovo grande film estremo, un revenge movie psicologico simile a tanti film del passato ma uguale a nessuno! Amore estremo a … prima vista!! VALUTAZIONE 4,5/5

H.E.

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