“Uomini bianchi”, ha detto Sengòr, la voce più alta della poesia e della cultura africana, “andate nei villaggi sperduti della mia terra con i vostri registratori, con le vostre macchine fotografiche e raccogliete le testimonianze degli stregoni, dei cantastorie, cei vecchi, di tutti i gelosi custodi di una lunga storia umana affidata soltanto alle loro voci. Quando essi moriranno, sarà come se, per la vostra civiltà, briciassero tutte le biblioteche.” Questo mondo movie italiano inizia con queste parole profetiche, per poi immergersi in una serie di interessanti, ancora oggi tradizioni, usi e culture millenarie delle tribù africane più ‘selvagge’ dell’entroterra africano degli anni ‘70, destinate a rimanere oramai un ricordo sempre più lontano nel nuovo millennio.
– Macellazione selvaggia di un elefante
– Un’evirazione brutale senza censura di un guerriero catturato della tribù avversa
– Un cane che lecca la vagina di una bambina
– Una donna morta completamente scarnificata
– Un cane massacrato con un bastone e poi mangiato arrosto
– Un dildo gigante di legno usato con passione da alcune ragazze
– Un rituale inquietante dove dei bambini vengono sodomizzati
Inoltre vediamo: bambini deceduti per fame, animali vari massacrati, tatuaggi e piercing a vivo, incontri di lotta crudissimi con particolari bracciali destinati a spaccare la testa dell’avversario, rituali magici, mutilazioni e tantissimo altro ancora. Non mancano considerazioni e analisi spesso spicce sull’ultimo uomo africano destinato all’inevitabile avvicinamento alla cultura occidentale, e di conseguenza alla perdita di quella africana e tribale. Nella marea di ‘mondo movie’, questo ADDIO, ULTIMO UOMO risulta sicuramente uno dei pezzi più pregiati e di maggiore interesse. Da vedere oggi più di ieri. VALUTAZIONE 8/10
H.E.