CLOSET MONSTER (2015) di Stephen Dunn


“Can i have a dream, dad?”

Una semplice richiesta, fatta da un bambino innocente e rivolta alla figura più importante della sua vita, il suo papà.
Così si apre Closet Monster, con l’innocenza di un bambino che si fa ispezionare la camera dal padre per esorcizzarla dai mostri che, nella sua fantasia, impestano la sua cameretta.
Purtroppo quel bambino scoprirà troppo presto che i mostri non si nascondono, anzi sono davanti ai nostri occhi tutti i giorni.
In una giornata che sembrava iniziare come tutte le altre, il bambino si troverà di fronte a un orribile atto di bullismo, violento e crudo come solo la realtà sa essere, nei confronti di un ragazzo gay non sapendo che quell’evento cambierà per sempre la sua vita.
Cambiamenti che interesseranno anche la sua famiglia, con un padre che pezzo per pezzo perde tutti i poteri da supereroe che solo la mente di un figlio può dargli, diventando sempre più assente e costringendo la madre ad abbandonarli, per rifarsi una vita, stanca del tempo sprecato a star dietro a un eterno bambinone.
In un batter d’occhio, il bimbo si ritroverà adolescente a confidarsi col suo compagno di una vita, un criceto al quale la sua mente attribuirà anche una simpatica vocina.
Cresciuto con i principi del padre, il ragazzo ben presto si troverà a dover fare i conti con i suoi impulsi sessuali, che premono forte e lo portano ad innamorarsi perdutamente di una persona del suo stesso sesso, trascinando la sua mente in una guerra tra ciò che “è giusto” e ciò che “non lo è”.

Perché questo film DEVE essere visto?

Perché a mio modesto parere pochi film trattano in maniera così dettagliata e precisa un tema così scottante.
So che molti penseranno che un eterosessuale non può imparare niente da questo film, l’ho pensato anche io quando lo iniziai, e sta proprio qui l’errore.
Questo film ha il potere di scavarti dentro, di farti ritornare adolescente, di trovare il tuo “closet monster” (un amore finito male, una dipendenza, una crisi familiare) che per una ragione o per un’altra ha rovinato o cercato di rovinare la tua infanzia e di mettertici di fronte, aiutandoti a espellerlo con violenza e ferocia e incredibilmente ha il potere di farti del bene, di risanare le tue ferite…
Questo è un dono, un dono che Stephen Dunn è riuscito a gestire benissimo, regalandoci una delle pellicole (sempre a mio modestissimo modo di vedere) più intense e significative del nuovo millennio.
Una vera pietra miliare imprescindibile per chi si lancia nel panorama del cinema indie. VALUTAZIONE 4/5 Review by Gioele Rizzo