FREEZE ME (2000) di Takashi Ishii

Rape&revenge nipponico, che sfocia in un anomalo ‘home invasion’ claustrofobico, ad opera dal grandissimo Takashi Ishi, scrittore di manga e prolifico regista di ‘pinku eiga’ e poderose pellicole estreme come ‘A Night in Nude’ e ‘Sweet Whip’, solo per citarne un paio alquanto originali e difficilmente catalogabili in generi ben definiti.
Chihiro è una bellissima ragazza che vive da pochi anni a Tokyo, in un contesto semplice ma felice, alternado lavoro d’ufficio a momenti passati con colleghi ed il fidanzato Nogami, con il quale è in procinto di sposarsi. Qualcosa del suo passato, quanto viveva in un piccolo paese di provincia, finirà per tornare improvvisamente a galla e trascinarla nuovamente in un incubo sepolto a fatica ma mai dimenticato. Uno stupro brutale subito, quando era una ragazzina, da parte di tre suoi compaesani e filmato con una videocamera. Quando all’improvviso uno di questi piomba a sorpresa nel suo appartamento, anticipando di qualche giorno l’arrivo del resto del branco, costringendola a subire nuovamente angherie e violenza, per Chihiro la vita sembra destinata alla fine a seguito di ripetute violenze fisiche e sessuali subite, a meno che ……<br>Forte della figura femminile magnetica e fisicamente accattivante della bella attrice Harumi Inoue nei panni delle povera Chihiro, questa pellicola mostra le debolezze di un sistema patriarcale ben radicato nella società giapponese, in grado di trasformare le vittime di uno stupro in peccatrici consenzienti prima per poi dinmostrarsi cieco quando le deve proteggere. Un passaggio obbligato secondo Ishii per trasformare la storia da dramma ansiogeno ad horror purissimo, attraverso una vendetta per nulla meditata ma selvaggia, animalesca e brutale, figlia di un odio profondo e represso capace di esplodere in un mix di follia, delirio e impotenza di fronte ad una giustizia invisibile e inefficace.
Inizio confuso e poco accattivante mentre risulta spettacolare la parte centrale della pellicola, che deluciderà in maniera estrema e chiara sul significato del titolo (congelami), iniziata con una lotta selvaggia nella vasca del bagno destinata a dare vita ad una vendetta glaciale’ e inizialmente insperata.
Antagonisti di Chihiro grotteschi, eccessivi e sopra le righe, che scimmiottano malamente i boss della yakuka, si ingozzano di birra ma non esitano a violentare ripetutamente Chihiro nuovamente dopo la prima volta (in mezzo ad una tormenta di neve), proprio nel luogo dove la stessa dovrebbe sentirsi più sicura, ovvero nel proprio appartamento (finendo forse da dove erano partiti …. nel ‘ghiaccio’). Omicidi efferati e pieni di suspense, gore di primo livello ed una regia che alterna in maniera perfetta frenesia e tranquillità apparente, destinata quest’ultima a sfociare in un delirio di violenza feroce, degna delle migliori pellicole estreme del sol levante. Finale tristemente poetico e assai negativo, che chiude con amarezza un cerchio di orrore e solitudine di un’anima femminile sconvolta ed incapace di chiudere con il proprio passato in maniera positiva. Pellicola da vedere, se possibile, assolutamente sub ita (distribuita anche in Italia con la ‘Flamingo Video’) e che merita una visione attenta e per nulla superficiale, al fine di cogliere le molteplici metafore e analisi psicologiche di Chihiro, vittima prima e carnefice poi. La vendetta, è proprio questo il caso, è un piatto che fa servito freddo, anzi …. ‘ghiacciato’!! VALUTAZIONE 3,5/5

H.E.