MERY PER SEMPRE (1988) di Marco Risi

MERY PER SEMPRE di Marco Risi, oggi come allora, riesce ancora ad emozionare e colpire forte allo stomaco. Non solo per le dure storie personali narrate e per l’ottimo amalgama tra attori professionisti (Amendola, Placido e Sperandeo) e attori sconosciuti presi dalla strada( in puro stile neorealistico d’annata che rese celebre il nostro cinema nell’immediato dopo guerra tra gli anni ’40 e ’50), bensì grazie ad un’incredibile ed amara attualità resa tale dalle costanti e tragiche notizie di cronaca nera e criminalità giovanile che continuano a macchiare il nostro ‘bel’ paese.
Tratto dal romanzo omonimo di Aurelio Grimaldi, il film segue le vicende del professore Marco Terzi, trasferitosi da Milano a Palermo e che accetta, in attesa di un incarico in un liceo e con stupore dei suoi colleghi, il lavoro come docente al carcere minorile di Rosaspina, considerato da molti come uno dei peggiori e pericolosi d’Italia con detenuti minorenni. Sin da subito, convinto dei suoi ideali basati sul dialogo e rispetto del prossimo, Terzi prova ad instaurare un rapporto costruttivo con i suoi alunni, i quali però, per condizione ed estrazione sociale, mirano a far valere le leggi della strada anche in carcere e soprattutto nella classe di Terzi. Con gli ultimi arrivati nel gruppo, un quattordicenne, un transessuale e un roccioso criminale, l’equilibrio nel carcere minorile, già fragile di per sé, è destinato a venir meno, mettendo in estrema difficoltà il docente Terzi, intenzionato ad ogni costo a lavorare per dare una dignità ai suoi difficili alunni…..<br>King Kong, Mery (che darà il titolo a libro e pellicola), Natale, Pietro e tutti gli altri, sono entrati di prepotenza nel cinema ed immaginario cinematografico italiano in un periodo avaro di pellicole drammatiche rilevanti, in quanto imperversavano perlopiù commedie leggere, facili da visionare ma vuote di contenuti. Marco Risi, per quanto concerne la cruda e difficile realtà della città di Palermo (o meglio, della parte più avvezza alla criminalità ed al malaffare), non risparmia nulla allo spettatore. Da problemi attinenti all’integrazione da parte di un ragazzo omosessuale (Mery) che trova nella prostituzione l’unica arma per essere libero a tentativi di strupro in carcere, dalla storia misera di un figlio di un mafioso ,finito in carcere per aver giustiziato l’assassino del padre, a quella di un giovanissimo ragazzo di soli 14 anni finito in carcere per aver provato a rubare ad un negozio di vestiti, fino a storie immerse nel disagio più assoluto. Tutto questo, associato all’impoverimento culturale dell’ambiente presente fuori e dentro il carcere, finirà per evidenziare ancora di più il degrado di una società basata solo su paura e violenza, diventando così parte integrante e costante di un ingranaggio senza fine che sembra impossibile da arrestare, nonostante l’ostinazione, nobile e sincera nelle intenzioni, di persone come il professore Terzi. Sarà proprio sua questa ostinazione e capacità di schiaffare in faccia ai ragazzi la cruda realtà afferente la mafia (con un discorso oserei dire epico anche se semplice a prima vista) a mettere i ragazzi al muro e portare alcuni di loro dalla propria parte, sostituendo la figura mancante sia dei genitori e forse anche dello ‘Stato’. Rimangono onnipresenti alcuni concetti fondamentali che valgono per tutte le problematiche presentate da Risi nel corso della pellicola e che saranno più volte delucidate proprio dai giovani carcerato come Pietro e Mery. Solo chi si trova in un specifica condizione può conoscerla e purtroppo accettarla. Vale per Mery, rinnegato dal padre, per Pietro, analfabeta, solo al mondo e costretto a delinquere, Natale, costretto a scegliere una via criminale per sopravvivere dentro e fuori dal carcere, ed infine forse lo stesso concetto vale per Terzi, costretto a lottare sempre e comunque per degli ideali forse di pura utopia che mal si sposano alla cruda realtà ma che lo costringono a non arrendersi mai al sistema.
Grazie all’immediato successo dell’epoca, vide la luce un seguito sempre ad opera di Marco Risi, ‘RAGAZZI FUORI’, che, come si evince dal titolo, racconta le storie di alcuni dei protagonisti di questo film fuori dal carcere, nella dura vita della strada.
MERY PER SEMPRE è un film drammatico a tinte forti e senza dubbio generazionale, che ha segnato indelebilmente un’epoca sociale e culturale del nostro paese, meritandosi, senza se senza ma, un posto in prima fila del nostro cinema più impegnato e di denuncia. Fondamentale, oggi più di ieri! VALUTAZIONE 4,5/5

H.E.