Il cinema svedese ama da sempre raccontare storie dolorose, tristi, psicologicamente importanti e mai banali. EFTERSKALV, titolo originale, mette a dura prova la bilancia della giustizia dello spettatore, incapace di decidere chi sia nel giusto e nel sbagliato nel corso di questa cruda storia adolescenziale.
Forse ispirato al BOY A di John Crowley (film a sua volta tratto dal romanzo omonimo di Jonathan Trigell e che si ispirava ad un fatto di cronaca nera) questo film svedese non mette il mostro in prima pagina, decidendo di lanciarlo direttamente in pasto al branco di lupi, trasformatosi tale (o forse sempre stato) per colpa del ritorno del ‘mostro’.
Provincia rurale della Svezia. John rientra a casa dal padre dopo aver scontato la sua pena in un carcere minorile. Non vede l’ora di iniziare una nuova vita. Tuttavia, nella comunità locale in cui vive, il crimine da lui commesso non è stato né dimenticato né perdonato. La presenza di John tira fuori in tutti il lato peggiore e un’atmosfera di linciaggio lentamente prende forma. Sentendosi abbandonato dai suoi ex amici e dalle persone che ama, John perde la speranza e, impossibilitato a lasciarsi il passato alle spalle, decide di affrontarlo …..
Dal suo percorso a casa agli eventi tragici della parte finale, una corposa analisi e descrizione del protagonista e dei familiari e degli ‘amici’ ed ‘ex-amici’ che lo circondano, centellinando le informazioni sugli eventi che lo avevano portato in carcere e causato il suo declino. Acida e feroce la reazione della comunità riluttante nei confronti di John, il quale finirà, merito di un’interpretazione glaciale quanto genuina della pop star svedese Ulrik Muntherdello che lo interpreta, finendo inevitabilmente per scombussolare incredibilmente il nostro giudizio, il quale sarebbe lapidario e forcaiolo se letto in un articolo di giornale o visto fugacemente in un telegiornale. Un dramma psicologico doloroso e vivo, dannatamente carico di tensione e paure, unico nel suo genere. Notevole! VALUTAZIONE 8,5/10
H.E.