UNCUT GEMS (DIAMANTI GREZZI) del 2019 di Josh & Benny Safdie

I fratelli Safdle, dopo HEAVEN KNOWS WHAT e GOOD TIME, riescono a confermare non solo quanto di buono mostrato nei loro primi due lungometraggi, bensì alzano vertiginosamente l’asticella della qualità narrativa, estetica e dinamica con una pellicola furibonda, ansiogena e folle. Un film destinato, sopratutto grazie ad un finale shock, imbottito di adrenalina e inaspettato, a lasciare senza fiato lo spettatore dopo una maratona di ben 135 min, tempo tutt’altro che facile da gestire per una storia urbana come questa.2010. Etiopa. Durante gli scavi in una miniera da parte di minatori ebrei neri ed a seguito di un incidente, viene alla luce un raro opale nero. Due anni più tardi questo opale giunge a New York, pronto per essere messo all’asta dal gioielliere ebreo Howard Ratner. Questo vede nell’opale l’occasione per svoltare nella vita. Ripianare i debiti di gioco, divorziare dalla moglie per mettersi con l’amante, una stupenda dominatrice che lavora presso la sua gioielleria, ed infine svoltare decisamente, lasciandosi alle spalle una marea di problemi accumulati a seguito di una vita irregolare e dedita al gioco d’azzardo. Appena giunto l’opale nella sua gioielleria, Howard è talmente euforico che non esita a mostrarlo ad uno dei suoi migliori clienti, Kevin Garnett, noto giocatore NBA dei Boston Celtics, mentre questo si trova nella sua gioielleria per acquistare un orologio. Garnett, estasiato dall’opale e prossimo a giocare una partita fondamentale vuole assolutamente acquistare il prezioso diamante grezzo. Howard, conscio dell’impossibilità di venderglielo, in quanto il prezioso minerale deve andare all’asta tra due giorni, glielo lascia solo per una nottata, in cambio però della garanzia del suo anello NBA vinto nel 2008. La scelta, sofferta da parte di Howard, lo porterà ad avventurarsi in una serie di scommesse azzardate e che scateneranno una reazione a catena dall’esito quanto mai incerto ………Secondo Charlie Kaufman per creare una grande storia basta realizzare un grande finale, pronto a ribaltare tutto e scombussolare pesantemente lo stomaco della spettatore (o lettore se si tratta di un romanzo). Josh & Benny Safdie tengono fede a questo teorema semplice quanto efficace per ingolosire continuamente lo spettatore con la vita senza freni di Howard, un ebreo divenuto suo malgrado ingranaggio di un motore urbano e sociale impazzito, inarrestabile dove il carburante sembra essere la tensione destinata a non esaurirsi mai ed esplodere nel finale, vera gemma illuminante di questa storia e che chiude il cerchio attraverso una visione caleidoscopica inquietante proprio come l’aveva iniziata. Howard è un personaggio unico, interpretato da un irriconoscibile e bravissimo Adam Sandler (un mix tra il cattivo tenente di Abel Ferrara ed il matematico folle de IL TEOREMA DEL DELIRIO di Darren Aronofsky). Howard finirà per rimanere sempre immerso in un calderone perennemente ribollente di ingredienti instabili come tradimenti, gioco d’azzardo, rischio, sete di potere e successo. L’ingrediente determinante, che illuderà Howard di portare l’equilibrio e stabilità nella sua vita, sarà proprio l’opale. Un oggetto immortale che equivale al Sacro Graal ed alla pietra filosofale, dove gli alchimisti di turno finiranno per diventare i giocatori d’azzardo, con Howard in prima fila. Un film che pian piano si trasforma in un enorme puzzle, dove gli oggetti e situazioni presentati (dalla porta della gioielleria che si blocca, all’asta per l’opale, al tira e molla con l’amante da parte di Howard) finiranno per creare quel disegno divino tanto ricercato dal giocatore d’azzardo convinto spesso, se non sempre, che tutto sia sempre già stato scritto da un disegno divino. Regia spettacolare, sceneggiatura perfetta (niente è lasciato al caso o destinato al puro intrattenimento), ritmo costantemente ansiogeno, colonna sonora perennemente incalzante e attori in stato di grazia, promuovono alla grandissima questo assurdo e luccicante thriller/noir urbano, forte, come anticipato in precedenza, di un finale shock da 110 con lode! VALUTAZIONE 4,5/5

H.E.