“♫♫ Celerino figlio di p… Celerino figlio di p… ♫♫” ACAB, esordio alla regia di un lungometraggio per Stefano Sollima (SUBURRA), figlio d’arte venuto alla ribalta precedentemente grazie alla serie di ROMANZO CRIMINALE, tratto dal romanzo omonimo di Carlo Bonini, è senza dubbio uno dei film più controversi della cinematografia italiana recente. Non solo perché scava impietosamente sulle problematiche quotidiane di un gruppo di poliziotti della celere, bensì perché fotografa un periodo storico italiano che spazia dal G8 di Genova del 2008 alle morti purtroppo morte di Filippo Raciti e Gabriele Sandri, rispettivamente poliziotto morto a Catania durante gli scontri tra i tifosi e tifoso laziale morto dopo un colpo di pistola di una agente di polizia in un’area di sosta autostradale, entrambi avvenuti nel 2007.Roma, 2007. Negro, Cobra e Mazinga sono tre poliziotti della celere, reparto antisommossa della polizia. Logorati da una routine lavorativa che li porta spesso a scontri di guerriglia urbana violenta, i tre devono affrontare difficoltà umane e private altrettanto difficoltose. Negro sta affrontando un divorzio destabilizzante con la moglie cubana la quale vuole allontanarlo anche dalla figlia, Cobra sta affrontando in parallelo al lavoro un processo per aver colpito duramente un tifoso, mentre Mazinga ha un figlio ribelle affiliato ad un gruppo neofascista romano. L’arrivo di una nuova recluta, Adriano, ed il ferimento alla gamba di Mazinga durante uno scontro con gli ultras napoletani, scateneranno una serie di reazioni a catena nel gruppo, i quali finiranno per essere travolti dai fatti di cronaca che metteranno sempre al centro dell’attenzione la celere e metodi connessi ……. Pur trattando senza sconti tematiche che spaziano dal razzismo, alla politica, alle case popolari ed alla criminalità di strada, ACAB, acronimo di All Cops Are Bastards, ha nel ritmo ed il cambio di passo la sua forza, senza mai cedere totalmente nel dramma personale e cercando di alternare sapientemente tematiche attuali a rapporti non scritti di fratellanza e amicizia, da non tradire mai, per nessun motivo. Un ritmo incalzante ed una tensione costante, dove anche l’azione, spesso violenta, giocherà un ruolo fondamentale, che richiamano alla memoria i polizieschi italiani degli anni ’70, proprio perché le domande su cosa sia lecito o meno per ripristinare l’ordine e la giustizia travolgono impietosamente qualsiasi riposta dettata dalla legge in vigore. Forte anche di monologhi incisivi, esempio Cobra in tribunale o Negro fuori dal parlamento, ACAB mette in luce storie e analisi di strada per anni allergiche a buona parte del cinema italiano, e fungendo anche da battistrada al successivo lavoro di Sollima, SUBURRA, vero capolavoro del regista Romano. Da citare infine, oltre agli attori e performance annesse, una colonna sonora poderosa, dove brillano ‘Seven nation army’ dei WHITE STRIPES e ‘Where is my mind?’ dei PIXIES. Film italiano, apprezzato anche fuori dai nostri confini, da visione fondamentale! VALUTAZIONE 4/5
H.E.
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