Dopo 11 anni dal primo documentario a lei dedicato (Aileen Wuornos: The Selling of a Serial Killer), Nick Broomfield (co-regista questa volta assieme a Joan Churchill) continua il suo lavoro di documentarista e d’inchiesta dedicato alla figura di Aileen Wuornos. La pellicola inizia da dove era finita quella precedente, con l’intervista in carcere del 1992 e finisce con l’esecuzione delle Wuornos, avvenuta il 9 ottobre 2002 per iniezione letale, in quanto dichiarata colpevole di 7 omicidi.
Nella prima parte seguiamo l’iter processuale a carico del primo avvocato della Wuornos (Steve, un personaggio assai discutibile) e dei suoi rapporti loschi con la ‘madre adottiva’ Arlene. Successivamente i due registi scavano più a fondo di quanto fatto in precedenza, mostrando aneddoti e testimonianze inedite afferenti la vita d’infanzia e gioventù della Aileen. Nata in una famiglia disastrata e disfunzionale. Nella quale subì abusi sessuali all’età di soli otto anni, rimase incinta del fratello a 13 anni e finì a vivere all’età di 15 per strada, o meglio nei boschi, con deliri da survivalista e destinandosi così alla prostituzione più becera. A stupire sono aneddoti mai svelati fino ad allora, come un suo matrimonio all’età di 21 anni con un uomo di 76, finito in pochi mesi a causa delle sue furibonde sfuriate d’ira. Se il pezzo forte di quest’opera è l’intervista finale alla Aileen da parte di Nick a poche ore dalla sua esecuzione, nella quale ci sarà una chiara presa di posizione nei confronti della sua famiglia ma non delle motivazioni che l’hanno spinta in passato a compiere quei brutali omicidi, l’anima nera del documentario è ancora rappresentata dalle inchieste della polizia (secondo la quale sapeva da tempo dei suoi primi omicidi ma non aveva fatto nulla in merito) e del rapporto della stessa con Tyria, l’ex compagna di Aileen. Quest’ultima rimane un angolo oscuro e mai chiarito di questa triste vicenda, poiché Tyria non ha mai rilasciato interviste in merito, escluse quelle del primo processo e le registrazioni delle telefonate con la Aileen in carcere. Nick Broomfield dimostra, anche in prima persona, la sua abilità nel trattare una figura così esuberante e priva di regole come la Wuornos nel corso delle sue interviste, analizzando con rara maestria un passato quanto mai complicato e complice, senza dubbio, della rabbia furiosa della Aileen.
H.E.