ANIMAL KINGDOM (2010) di David Michôd

Una delle luci più luminose del cinema australiano è contemporaneamente ( assieme a SNOWTOWN MURDER di Justin Kurzel uscito l’anno successivo) una delle sue opere più crepuscolari di sempre. L’opera prima di David Michôd prende ispirazione da storie vere afferenti la criminalità di Melbourne, seguita e analizzata in precedenza dal regista, mentre per quanto concerne lo stile predilige una narrazione compassata, lenta e mai frenetica (stile il film di Andrew Dominik dedicato all’assassino di Jesse James), mettendo in risalto ruoli tragici e deleteri tipici della tragedia greca. Il risultato finale è un noir crime pesantemente drammatico, privo di ironia e con un’evoluzione sorprendente dei tanti personaggi presentati.Il diciottenne Joshua, rimasto solo dopo la morte della madre per overdose, finisce sotto l’ala protettrice della nonna Janine, detta “Smurf”, matriarca indiscussa di una nota famiglia criminale di Melbourne. i Cody. Senza volerlo Joshua finisce invischiato nelle trame criminali della banda, messa in crisi da una nuova squadra d’assalto anti rapine e dall’omicidio di uno di loro. Senza possibilità di uscirne pulito, il giovane Joshua si troverà costretto a scegliere se tradire la ‘famiglia’ o voltare loro le spalle in nome della giustizia …. CI sono regole non scritte nella criminalità, come ad esempio non mettere in discussione il proprio faro centrale e punto di riferimento. In questo caso incarnato magistralmente e con un realismo inquietante da Smurf, piccola ma grande nel prendere decisioni forti ed estreme, tese a proteggere i propri ‘cuccioli’ come farebbe una leonessa ad ogni costo. Un regno di animali appunto estremamente complicato, dove vige la legge del più forte sempre e comunque. Altro punto nevralgico della storia, oltre agli omicidi avvenuti per sempre per ritorsione nella prima parte, è rappresentato da un’inevitabile cambio dei tempi nella storia criminale dei Cody, dove le rapine sanguinarie e feroci appartengono sempre più al passato, mentre l’unico futuro possibile sembrano essere speculazioni in borsa ed il traffico di eroina. La strada però per i Cody sembra segnata, ed è qui che il povero Joshua, in balia di eventi nefasti da sempre, finirà per giocare un ruolo fondamentale e sicuramente non voluto. Atmosfere sempre più pesanti con l’avanzare della storia, sempre più simile ad un gangster movie senza tralasciare mai quella vena drammatica e disturbante fino alla fine. Attori australiani in stato di grazia come Ben Mendelsohn e Guy Pearce che, oltre alla citata Smurf interpretata magnificamente da Jacki Weaver, daranno vita ad una tragedia familiare e criminale di mortificante e crudo realismo. Una film apparentemente poco originale nella sceneggiatura (che darà vita poi ad una corposa serie Tv), che si rifà a eventi realmente accaduti senza scivolare in banali scopiazzature di pomposi film hollywoodiani, finendo così per mettere in risalto personaggi sempre in bilico tra istinto di sopravvivenza e destino ineluttabile, figli però tutti dello stesso dio del male. Un neo noir dal sapore antico ma dall’evoluzione moderna e destinata all’immortalità! Se non è un capolavoro …. poco ci manca! VALUTAZIONE 4,5/5

H.E.

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