Dal Messico arriva come una badilata nei denti una bomba estrema disturbante, malsana e malata devastante, destinata ad entrare nella storia del cinema estremo ed underground.
Il regista, anche attore co-protagonista nel film, si esalta grazie ad un genere ‘horror found footage’ o “finto snuff” che da August Underground in poi è stato abusato all’inverosimile, ma qua ne diventa l’asse portante. Se pensate di vedere il solito film con video amatoriali di donne e uomini torturati e massacrati siete fuori strada. L’unione dei video amatoriali (realizzati alla grande) con persone seviziate, abusate ed uccise ad una trama degna dei migliori thriller di razza, da vita ad un film che delinea un nuovo confine di orrore estremo. Gli effetti speciali, a volte perfetti altre volte meno, passano in secondo piano, perché la forza del film è proprio nella storia. Mentre visionavo il film, mi son tornati alla memoria due episodi a fumetti del nostrano DYLAN DOG, “DAL PROFONDO” e “IL MISTERO DEL TAMIGI”, scritte da Tiziano Sclavi e disegnate magistralmente da Corrado Roi. Nelle due storie vi era un racconto nel racconto, narrato dai mostri stessi, che illustrava, con una cornice particolare, la vita ed evoluzione da normale a mostro e killer del protagonista. Anche in ATROZ avviene la stessa cosa, attraverso il recupero di una vecchia VHS. La punta di diamante del film, aberrante, abominevole e maledettamente disturbante. Il film inizia illustrando diverse statistiche sugli omicidi irrisolti del Messico, mentre vediamo le degradanti immagini delle periferie, dove derelitti umani, delinquenti e prostitute abbondano. Subito si concentra su due serial killer, catturati dalla polizia a seguito di un incidente stradale. Nell’auto dei due viene trovata una videocamera con diversi video di donne (non solo) torturate, abusate ed uccise dai due degenerati. La polizia dopo averli torturati accede al luogo delle ignobili sevizie ed entra in possesso di ulteriore materiale video. Successivamente il film si concentra su uno dei due killer psicopatici (interpretato dal regista stesso) e quando il suo passato verrà a galla, grazie ad una vecchia VHS, la storia prenderà una piega inaspettata………….
Film presentato dal nostro Ruggero Deodato, leggendario regista di CANNIBAL HOLOCAUST e di altre perle estreme, mentre il film viene commercializzato dalla Unearthed Films di Stepen Biro con una lussuosa edizione BR/DVD.
Il confronto con altre pellicole recenti estreme è inevitabile. Impossibile non pensare, durante la visione, al noto A SERBIAN FILM (Srđan Spasojević), considerato da molti (non da me anche se mi piace da impazzire) il film più estremo in circolazione. Se confrontiamo gli abomini e le deviazioni mentali dei due film ATROZ vince su tutti i fronti, e perfino la messa in scena è più scioccante. Per quanto concerne le sequenze più estreme mi viene da citare FOUND (dove la violenza più malsana è solo immaginata), in quanto ATROZ non si limita ad accennarle, le mostra in tutto il loro splendore, pur rischiando, in quanto rendere credibili alcuni abomini poteva apparire impensabile. L’analisi del mostro killer avviene in in maniera diversa rispetto al film di Scott Schirmer, molto più dettagliata e senza lasciare dubbi allo spettatore.
A completare il tutto le musiche, straordinarie e che accompagnano perfettamente le varie fasi del film, esaltando i momenti cruciali della storia. Solo il tempo dirà se ATROZ è destinato a diventare il film più estremo di sempre, sicuramente lo è di questo fantastico biennio horror ed estremo 2015/16.
Promosso con lode. Troppa gioia per gli occhi di un appassionato dell’estremo. Merita il massimo dei voti. VALUTAZIONE 5/5
H.E.
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