“Non vi è un problema della coppia: vi è il problema di un uomo e il problema di una donna. E’ vi è una unica soluzione: la morte!” Il cinico, nichilista e violentissimo road movie tutto italiano (ambientato negli USA ma girato nelle favolose terre abruzzesi) AUTOSTOP ROSSO SANGUE, rappresenta la migliore virata estrema per il regista Pasquale Festa Campanile, avvezzo perlopiù al mondo delle commedie. Forte di una colonna sonora favolosa, targata Ennio Morricone, di una sceneggiatura in continua e imprevedibile evoluzione, di spettacolari atmosfere on the road e soprattutto di un cast di prim’ordine, assolutamente perfetto per l’occasione, HITCH HIKE (titolo internazionale) rappresenta ancora oggi uno dei migliori film estremi del nostro cinema dei tempi d’oro, gli anni ’70. Aggiungiamoci anche dialoghi scorrettissimi (impensabili ai giorni nostri), dove non si esitano a chiamare gli omosessuali ‘checche’ e trattare la donna come pura merce da usare a proprio comodo e piacimento, finiamo così per ritrovarci per le mani una vera bomba estrema cinematografica, da assaporare visivamente e psicologicamente dal primo all’ultimo secondo (finalissimo compreso).Walter Mancini è uno spavaldo giornalista che sta guidando attraverso la California con la sua dispettosa moglie Eve. I rapporti tra i due non sono idilliaci (lei è la figlia del capo di lui), e questo viaggio appare come l’ultimo tentativo per per salvare il loro travagliato matrimonio. Ma le cose prendono una piega quando raccolgono un automobilista in sella, di nome Adam, il quale li prende in ostaggio con l’obiettivo di passare indenne il confine e scappare in Messico . Infatti Adam è un fuggitivo in fuga sia dalla polizia che dai suoi complici, con i quali ha rapinato una banca ed è scappato con il malloppo, ben due milioni di dollari che finiranno per fare gola anche ai due ‘ostaggi’! La forza invisibile di questo film è racchiusa nell’evoluzione imprevedibile e feroce dei suoi tre protagonisti principali. Walter, Eve e Adam, interpretati in maniera viscerale e fenomenale rispettivamente da Franco Nero (icona assoluta del nostro cinema di genere), Corinne Cléry (in forma strepitosa) e David Hess (memorabile nel precedente The Last House on the Left e nel successivo film di Deodato ‘La casa sperduta nel parco’). A lungo oggetto di una caratterizzazione maniacale delle loro nebulose personalità, Il film alterna dialoghi pulp ad azioni improvvise e frenetiche, miscelando sapientemente exploitation purissimo al dramma più estremo quasi horror. I momenti memorabili sono tantissimi, dalle sparatorie degne del miglior Lucio Fulci a scontri fisici rozzi e selvaggi, fino ad una ‘stupro’ assai ambiguo e provocatorio da parte della vittima. Un thriller psicologico poderoso che mostra il lato peggiore della natura umana, figlia di una sete opportunista di denaro a tutti i costi, pronta a tutto per il proprio ego e senza scrupolo alcuno. Filmone italiano d’altri tempi!! VALUTAZIONE 4,5/5
H.E.
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