Il primo lavoro di Bong Joon-ho, regista oramai noto in tutto il mondo grazie a PARASITE, presenta già diversi ingredienti della sua corposa filmografia, in particolar modo accattivanti personaggi ricchi di sfaccettature e personalità complesse. BARKING DOGS NEVER BITE è un esordio che, dopo 22 anni, non risente affatto del tempo passato, grazie ad un ritmo brillante ed un amalgama perfetto di dramma, ironia e bizzarro, degno delle migliori commedie nere del cinema. Corea del Sud. In un grosso complesso residenziale seguiamo le vicende faticose di alcuni dei suoi inquilini. Yun-ju è un disoccupato che non ha i soldi per corrompere il suo preside e diventare così uno stimato professore. Deluso e frustrato di vivere sulel spalle della compagna, tra l’altro incinta, si sfoga con i cani del vicinato, cercando in maniera maldestra di eliminarli. Un’altra residente dello stesso quartiere, Hyun-nam, generosa ma ingenua ragazza, decide di indagare per scovare il rapitore di cani. I due finiranno per incontrarsi, mentre le scomparse dei cani continuano e nello scantinato del condominio si cucinano strane zuppe di carne …… Molti elementi presenti nei successivi film di Bong Joon-ho come SNOWPIERCER, THE HOST, PARASITE, e solo parzialmente in MEMORIES OF A MURDER, afferenti i conflitti sociali, le scorciatoie sporche per raggiugere il successo e la ‘caccia al criminale sconosciuto’, saranno ben presenti in BARKING DOGS NEVER BITE. Nulla è banale o casuale, come ad esempio personaggi inizialmente ininfluenti o frangenti che appaiono solo di riempimento senza senso della storia. Bong Joon-ho mette in piedi una storia semplice solo in superficie ma complessa e abilmente articolata, dove i colpi di scena risultano essere spesso e contemporaneamente comici e drammatici. Esiste infatti un mondo sotterraneo, dove uomini preparano per sé succulenti zuppe di cane e senzatetto strampalati vivono silenziosi nell’ombra. Il confine tra loro e i due protagonisti Yun-ju e Hyun-nam è sottile quanto pericoloso, in quanto scivolare nell’oblio per loro è un rischio continuo L’ancora di salvezza per entrambi saranno proprio le controverse vicende legate alle misteriose e bizzarre scomparse di cani. In tutto ciò scopriremo solitudine, corruzione, impotenza sociale, misoginia, cinismo, amarezza, tristezza e anche un’inaspettata amicizia. Altro punto di forza, oltre a quanto sopra descritto, è l’incredibile ritmo della pellicola, soprattutto quando accelera grazie ad inseguimenti furiosi e divertenti, quasi in salsa horror in alcuni frangenti. Se a prima vista il film appare più grezzo e meno smaliziato rispetto ai lavori successivi di questo incredibile regista coreano, a fine visione finiremo per amare tutti i personaggi di questo film, buoni e cattivi, poveri e ricchi (che nascondono a volte amarissime verità), anche perché dividere gli uni dagli altri non appare un’operazione facile e scontata. Applausi finali alla colonna sonora ed alla prova di una giovane, ma già bravissima, Bae Doo-na nei panni di Hyun-nam. BARKING DOGS NEVER BITE è una ‘black comedy’ che sfiora in alcuni momenti la perfezione, grazie soprattutto ad una sceneggiatura di livello che appare leggera solo in superficie, nascondendo sotto di essa un micro mondo specchio di una società coreana imperfetta e ricca di sfumature. Un apripista meno noto ma fondamentale del cinema coreano, che da lì a qualche anno spopolerà in tutto il mondo, fino a diventare, da qualche anno a questa parte, un riferimento per tutti i cinefili amanti dell’estremo e non solo. Notevole! VALUTAZIONE 4/5
H.E.
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