Il ritorno alla regia dopo tanto tempo, con un nuovo film estremo, del sudafricano Richard Stanley, autore di pellicole cult dei primi anni ’90 come HARDWARE e DUST DEVIL, non poteva essere più travolgente e gratificante visivamente di questo nuovo, l’ennesimo (non va dimenticato COLOUR OF THE DARK del nostro Ivan Zuccon) adattamento cinematografico del racconto ‘The Colour Out of Space’ del 1927 di Howard Phillips Lovecraft, uno dei giganti della letteratura horror di sempre e che non necessita di ulteriori delucidazioni sulla sua immensa figura, con annessa importanza storica. Stanley, dopo quasi trent’anni dal suo ultimo lungometraggio (escludiamo cortometraggi, film ad episodi e documentari), sembra non aver perso smalto e brillantezza nella regia, mettendo sul piatto tutta la sua creatività, conoscenza dei canoni e stilemi classici del genere horror e mostrando un rispetto immenso per Lovecraft, iniziando la pellicola in maniera morbida e con i tempi giusti, finendo per crescere in maniera esponenziale lungo il corso della pellicola ed esplodendo in maniera esagerata e visionaria nell’ultima mezz’ora. ovviamente l’adattamento cinematografico, per quanto valido, di un racconto letterario fondamentale come quello omonimo di Lovecraft finirà per non accontentare tutti gli adepti del celebre genio di Providence. Considerata l’ambientazione (ai giorni nostri) e l’uso sapiente degli effetti speciali digitali abbinati a quelli tradizionali, è quasi impossibile non promuovere questo lisergico e allucinante film horror (cosmico ma non solo) e sci fi (spettacolare).
I Gardners sono una famiglia che si trasferisce dalla città in una remota cascina immersa nei boschi del New England. Mentre Nathan, Teresa ed i loro 3 figli sono impegnati ad adattarsi alla loro nuova vita, un meteorite si schianta proprio nel cortile della loro fattoria. Questo misterioso meteorite di colore purple e violaceo finirà per infettare sia la terra che l’aria circostante la fattoria. Ben presto questo ‘colore’ finirà per infettare anche gli umori e pensieri della famiglia Gardners, influenzando prima degli altri Lavinia, figlia di Nathan e Teresa, amante della antica religione Wicca, ed il suo amico Ward, giovane ricercatore locale, curioso di scoprire cosa sta succedendo. Quello che li aspetta però, non è di questo mondo e sconvolgerà per sempre la loro esistenza ……
Come anticipato in precedenza, il film fatica a carburare forte nella prima parte, evolvendo in maniera decisa sia con il montaggio che amalgama perfettamente le frenetiche sequenze fantastiche ed inquietanti che avvolgono la fattoria, sia con la regia più coraggiosa e travolgente, richiamando pesantemente tutta l’inquietudine e la forza visionaria dei film più celebri di Stanley. Collante di tutto, un esagerato Nicolas Cage, in versione trash, tamarra e folle che ben si adatta con la follia del terrore e dell’ignoto che imperversa nelle fila della sua famiglia, negli animali e nella natura che li circonda, riuscendo nell’intento di stupire con l’orrore sconosciuto, senza nome ed entità certa, che finirà per distruggere lo spazio tempo in maniera devastante ed allo stesso tempo liberatoria. Visivamente impressionante, COLOR OUT OF SPACE riesce a portare nuova linfa estetica al cinema horro, pur richiamando e omaggiando più volte pellicole storiche come ALIEN, LA COSA (di Carpenter) e BLOB, accomunati tra loro dalla forte influenza che Lovecraft ha avuto nella loro genesi, letteraria prima e ovviamente cinematografici poi. Un cerchio di influenze e omaggi che sembra chiudersi proprio in quell’apoteosi finale (impreziosita da scene body horror favolose) destinata a lasciare affascinati e piacevolmente rapiti quasi ci trovassimo li anche noi con Ward e i Gardners. Ottima anche la colonna sonora, sempre sul pezzo e brava ad esaltare anche i momenti più tragici e inquietanti (in un paio di scene sembra di trovarsi nei folli film animati e super estremi di Jimmy ScreamerClauz). Se siete figliocci di H.P. Lovecraft e amate l’horror sci fi più estremo, COLOR OUT OF SPACE vi piacerà da impazzire. Cosmico! VALUTAZIONE 4/5
H.E.
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