Tutti hanno scheletri nell’armadio. Sepolti, custoditi in silenzio e speranzosi che li restino silenti. A volte però riaffiorano ed emergono con forza e senza preavviso, riportando, chi li ha nascosti, in un buio profondo, perenne e privo di luce. Con questa premessa, figlia di un titolo inizialmente emblematico quanto tristemente liberatorio nel finale, siamo catapultati in un nuovo grande thriller neozelandese da far tremare i polsi. Duro e nero come la pece, questo film naviga in bilico tra un presente estremo ed un passato ancora più estremo, dove il filo conduttore è caratterizzato da violenza, codardia e prevaricazione sul più debole da parte del più forte.Nuova Zelanda. Un insegnante e la sua famiglia, moglie e due figli adolescenti, sta trascorrendo una felice giornata immerso nella natura dell’entroterra neozelandese. Quando due vagabondi dall’aspetto poco raccomandabile li prende di mira, la giornata da idilliaca si trasformerà in un incubo a occhi aperti, Quella che appare come una violenza feroce e gratuita, nasconde qualcosa di ancora più agghiacciante, sepolto nel tempo ma destinato a tornare a galla con estrema ferocia ….. COMING HOME IN THE DARK, tratto da un racconto di Owen Marshall, dopo solo venti minuti è in grado di mettere ko anche il cinefilo più scafato e avvezzo all’horror estremo. Nulla di quello che potrebbe accadere da lì in poi sembrerebbe andare oltre. Per nostra fortuna il regista neozelandese James Ashcroft ha in serbo per noi qualcosa di inaspettato e altrettanto scioccante, anche se diverso, di quanto mostrato nei primi minuti. Dopo il corposo prologo iniziale la storia si trasformerà in un roda movie prima ed in un rape&revenge inatteso poi, scavando senza sosta in un passato scoiale e psicologico devastante per chi lo ha subito. Non c’è pace per nessuno dei protagonisti di questa storia, immersa senza sosta nella violenza più brutale, figlia anch’essa di un’altra logorante subita in un luogo nero di in passato ancora più oscuro. Un thriller estremo e inquietante, perfetto nel suo incedere distruttivo e poco armonico almeno fino a metà, dalla quale in poi sembra trascinarsi troppo verso un inevitabile finale risolutore, amaro e drammatico per tutti i protagonisti coinvolti in questa lacerante vicenda vicinissima ad una cruda realtà neozelandese. Uno dei film revenge più tosti usciti in epoca recente!! VALUTAZIONE 4/5
H.E.
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