DE HUMANI CORPORIS FABRICA (2023) di Lucien Castaing-Taylor & Véréna Paravel

Da VIAGGIO ALLUCINANTE a SALTO NEL BUIO, da ESPLORANDO IL CORPO UMANO a BODY WORLDS EXHIBITIONS, il fascino mescolato alla paura di scoprire i segreti celati nell’oscurità del nostro corpo, ha scolpito nelle nostre menti una misteriosa curiosità pari a quelle nascoste nelle profondità degli oceani e nell’universo infinito. A dare suoni, immagini e visioni in questa direzione, arrivano in ‘nostro aiuto’ i due registi e antropologici francesi Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel. Questi artisti anomali della regia continuano il loro percorso di studio umano attraverso visioni quasi ultraterrene ma incredibilmente crude e reali. Dopo aver mostrato le insidie estreme degli oceani in LEVIATHAN, le passioni cannibali in CANIBA e gli incubi/sogni di SOMNILOQUIES, questa volta tocca al corpo umano, attraverso la dissezione del corpo e analisi chirurgiche decisamente scioccanti. Se il titolo riprende il celebre trattato di anatomia ad opera di Andrea Vesalio del XVI secolo, la visione è moderna e afferente gli ospedali parigini dei nostri giorni Non solo vita di corsia e persone in bilico tra morte e vita, bensì molteplici visioni e procedure cliniche e chirurgiche del corpo umano, attraverso un viaggio al microscopio e in sala operatoria, senza trascurare passaggi dal forte impatto visivo come un parto cesareo e operazioni chirurgiche (senza censura), agli occhi, al cranio e al pene. Il tutto attraverso dialoghi e suoni di sottofondo tipici di sale operatorie, corsie di ospedali, obitori e persino medici ed infermieri nel dopo lavoro.
Come per il succitato LEVIATHAN, le oscure paure primordiali dell’uomo nei confronti dell’oceano più estremo, in questo caso scivoliamo nelle terrificanti visioni al microscopio nelle cavità umane attraverso sonde e operazioni delicate a organi vitali, operazioni bio meccaniche scioccanti e legami indissolubili con il ciclo della vita, dove nascita e morte sono intrecciate tra loro sempre da un filo sottilissimo e delicato. Tra tutte le opere citate ad opera dei due registi francesi, questa è la più estrema e destabilizzante, dove tutto viene mostrato nella sua completa e cruda realtà. Durante e soprattutto a fine visione, il disagio associato alla consapevolezza dei nostri limiti, non lascerà indifferente nemmeno il più avvezzo all’estremo. Micidiale!! VALUTAZIONE 4/5  

H.E.

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