Tornato alla ribalta il decennio scorso grazie al remake di Eli Roth, “KNOCK, KNOCK”, il film cult più celebre del regista Peter S. Traynor, DEATH GAME, rimane ancora oggi una perla estrema e bizzarra dall’indiscutibile valore. Da una parte per andare contro corrente con il cinema rape &revenge in voga in quel periodo storico (The Last House on the Left, I Spit on Your Grave), con nel ruolo della vittima un uomo e non una donna, e mettendo al centro della storia quel desiderio maschile di sentirsi giovane a qualsiasi età …. costi quel che costi. George Manning è un uomo d’affari, marito e padre benestante. Mentre la sua famiglia è via per svariati ed improvvisi motivi proprio il giorno del suo compleanno, George non esita ad aiutare un paio di giovani inzuppate dalla pioggia a casa sua, dopo che queste si sono perse, per aspettare che finisca il temporale. Le due ragazze non esitano però a sedurre George e, dopo aver fatto l’amore con lui, lo rapiscono, ricattano, umiliano e torturano nella sua stessa casa, trasformando una serata indimenticabile in una lotta per la sopravvivenza …… Da erotico e peccaminoso a sadico e violento il passo è breve. Proprio grazie a delle performance (in particolare di Sondra Locke, per anni musa e compagna di Clint Eastwoo) ottime, selvagge e piacevolmente sopra le righe delle due ragazze, ingenue prime e letali poi, il film gode, soprattutto nella prima parte, di un ritmo frenetico e avvolgente, dove le debolezze maschile prenderanno il sopravvento a scapito di una rovinosa e anomala vendetta giovanile. Tra luci al neon, cromature, provocazioni e una costante canzoncina dedicata alla figura di George, il passaggio da commedia erotica anni ’70 a thriller violento è automatico e inevitabile. Tra torture, omicidi efferati e impotenza maschile nel reagire alla sfrontata carica giovanile delle due (false minorenni per l’occasione) mineranno tutte le certezze e sicurezze del maschio alfa di turno, costretto, suo malgrado, a cedere miserevolmente alla forza travolgente delle due sfrontate ragazze. Solo nell’ultima parte il film sembra aver esaurito la benzina, cercando di risollevarsi nell’ultimo atto con una conclusione estrema quanto estranea al resto del film. DEATH GAME è un film ricco di idee, che ha nell’originalità della trama la sua forza dirompente, mentre la regia a volte lascia a desiderare con cambi di passo poco coerenti e spesso confusi. Nonostante qualche palese difetto, DEATH GAME è un film imperdibile per ogni appassionato di generi rape&revenge e home invasion. Gioiello!! VALUTAZIONE 3,5/5
H.E.
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