GUMMO (1997) di Harmony Korine Scritto il Ottobre 25, 2019Gennaio 25, 2020 Facebook “Xenia, Ohio, Xenia, Ohio ….. Qualche anno fa un tornado si è abbattuto sul villaggio. In tanti sono rimasti uccisi, qui sono morti cani, sono morti gatti, case spaccate a metà, collane e braccialetti sopra gli alberi…i morti avevano le ossa che gli uscivano dalla testa, Oliver ha trovato una gamba sul letto. Molti padri di famiglia sono morti durante il grande tornado, io ho visto una ragazza volare per aria e gli ho guardato sotto la gonna. La scuola è distrutta e sono morti dei bambini. Il mio vicino è stato fatto a pezzi e aveva una bici da corsa e un grande triciclo, la sua testa non è mai stata trovata …. mi è sembrato divertente”.Prologo iniziale ad opera di una giovane voce narrante stanca e sommessa, destinata a metterci solo parzialmente in guardia su cosa stiamo per affrontare. Un film weird a livelli assurdi, mascherato solo in parte da documentario ed in parte da videoclip sperimentale in puro stile anni ’90. Non è un caso se la musica black e death metal domina ed imperversa alla grande, sottofondo ideale per accompagnare le scorribande selvagge in un mondo quasi post apocalittico, dimenticato da dio e autorità (completamente inesistenti), dei tantissimi personaggi brutti, sporchi e cattivi presentati lungo 90 minuti di delirio grottesco e malsano.<br>Xenia, Ohio. La città è stata colpita in passato da un tornado che ha causato ingenti danni e ha ucciso molte persone, lasciando numerosi bambini orfani in uno stato di degrado perenne e senza speranza. Tra questi troviamo tre sorelle amanti dello smalto e delle foto provocanti, ‘Bunny Boy’, Tummler e Solomon. Questi ultimi due sono dei ‘cacciatori’ di gatti randagi, grazie ai quali, una volta venduti ad un grossista (che li rivende a sua volta ai ristoranti cinesi), riescono a racimolare qualche dollaro per prendersi la colla da sniffare o o andare con le prostitute locali (una down e una malata di tumore) ……Nani omosessuali, pervertiti, pedofili, tossici, ragazzi con problemi fisici e mentali pesanti, ex galeotti, prostitute e perfino una ragazza albina, priva delle dita dei piedi, popoleranno allegramente questa variopinta comunità disagiata dell’America più povera e misera. Uno sfondo a metà strada tra la periferia del film di Scola ‘Brutti, sporchi e cattivi’ e la ‘Mortiville’ di ‘Desperate Living’ di John Waters. Realtà filtrate attraverso la lente geniale e sperimentale di Korine (presente come attore nel ruolo di un pervertito), giovanissimo all’epoca ma già stimato nell’ambiente, forte della sceneggiatura brillante e amara del celebre KIDS di Larry Clark uscito due anni prima.Forte di dialoghi e situazioni che fanno sorridere ma spesso risultano assai inquietanti, GUMMO non risparmia nulla alla volgarità ed al ‘politicamente scorretto’ sempre meno di moda ai giorni nostri. Tra le sequenze memorabili che hanno reso celebre GUMMO nel tempo quelle che meritano di essere citate a gran voce sono:– la prostituta truccatissima con la sindrome di down– i gatti massacrati senza pietà da Tummler e Solomon (annegati o colpiti con una carabina ad aria compressa)– la cenetta di Solomon in vasca con ‘ogni ben di dio’– la presentazione di una ragazza albina– Bunny Boy che simula la propria morte– Il nastro adesivo sui seni di Dot (Chloë Sevigny) e sua sorella– una gara spettacolare a braccio di ferro (dove Tummler batte suo padre ed il nano omosessuale sconfigge un ‘gigante’)– la ‘danza’ con i pesi di Solomon e sua madre– due delinquenti che si prendono a pugniQuesto e molto altro per una pellicola che sembra, per la quantità esagerata di materiale mostrato, durare tre ore.Senza volerlo, o forse solo in parte, Korine mostra un aspetto della società occidentale che più volte ha fatto capolino nelle diverse realtà d’oltreoceano ed anche europee. Devastate a volte da tragici eventi naturali (alluvioni e terremoti per esempio) o da depressioni economiche improvvise, costringendo i sopravvissuti a fare i conti con una realtà diversa, povera e degradata nel giro di pochissimo tempo.GUMMO è la classica pellicola che ad ogni nuova visione permette di scoprire sempre qualcosa di nuovo, nei personaggi e nell’ambiente putrido e marcio che li circonda. Un flop all’epoca divenuto un must assoluto del cinema weird e indipendente, influenzando decine di giovani registi cresciuti negli anni ’90 ed esplosi negli anni 2000. Un vero uragano estremo da amare per la sua vulcanica e sconnessa narrazione illogica! VALUTAZIONE 4,5/5 H.E.