Per molti soldati, come la protagonista di questo “disturbing dramas”, la vera guerra inizia quando ritornano a casa dal “fronte”. Film dedicato, da parte del regista, a tutti i soldati britannici imprigionati a causa di disturbo post-traumatico da stress e nevrosi da guerra.
Suzy è un soldato britannico che torna a casa da una missione in Iraq. Profondamente colpita dalla sua esperienza, lotta per tornare alla vita quotidiana da civile. I suoi tentativi di riavvicinarsi a sua figlia, che la riconosce appena, sono inefficaci, mentre suo marito Mark, un impacciato soldato semplice, si sente minacciato sia dalla scelta di carriera della moglie, che dalla compagnia da lei scelta. Il suo comportamento diventa sempre più insolito, essendo incapace di tenere a bada i fantasmi della sua esperienza militare……
Film ruvido e scorbutico che mostra con intelligenza un tema trattato con ottimi risultati nel cinema più estremo e drammatico (TAXI DRIVER, COMBAT SHOCK, ROLLING THUNDER solo per citarne alcuni estremi di rilievo). L’originalità del film di Weish è mostrare il punto di vista di una donna soldato e madre, incapace di lasciarsi alle spalle gli orrori della guerra, finendo per miscelare pericolosamente incubi e realtà familiare, rendendola incapace di distinguere il bene dal male, i suoi cari dai nemici e il confine tra mondo civile e militare. Una discesa nella follia da parte di una donna incapace di gestire i propri demoni, costretta ad una scelta drastica e risoluta per porre fine al tunnel senza uscita nel quale si è infilata. Tensione e situazioni drammatiche sono destinate a salire vertiginosamente con l’avanzare del film, senza rinunciare ad una serie di critiche sociali e politiche da parte del regista alla sua madrepatria. Sulla gestione dei soldati tornati dalle zone di guerra in Iraq e Afganistan, alla politica estera del governo inglese.
Un dramma solido e tosto capace di far riflettere senza rinunciare a regalare brividi e situazioni al limite, destinate a far gelare il sangue. VALUTAZIONE 8/10
H.E.