INCREDIBLE VIOLENCE (2018) di G. Patrick Condon

“Non penso che siamo al sicuro in questa casa.”Il produttore e regista canadese G. Patrick Condon, dopo aver macinato diversi cortometraggi, si cimenta in un lungometraggio horror che intreccia slasher, non sense, ‘metacinema’ e belle ragazze. G. Patrick Condon, regista squattrinato e creativamente frustrato, decide di non rinunciare al suo sogno di dar vita ad un film horror e soprattutto di confermare il reclutamento del cast di attori scelti dopo una lunga serie di provini. Dopo aver affittato un’isolata casa nel bosco, disseminandola di telecamere, invita gli attori (un ragazzo e 4 ragazze, tra cui la debuttante Grace), impartendo loro lo script giorno per giorno tramite una vecchia stampante. Il regista a loro insaputa si trova in soffitta. Affetto da chiari problemi mentali, G. Patrick Condon scende ogni notte, indossando una maschera fatta in casa, per eliminare una della ragazze, riprendendo il tutto al fine di destinarlo al suo improbabile film. La situazione, come prevedibile, già al limite per la sceneggiatura assurda proposta, degenera. Una delle ragazze, Grace, dovrà lottare con tutte le sue forze per fuggire dalla casa e da una situazione estrema e sempre più ingarbugliata …..INCREDIBLE VIOLENCE è il classico film horror con enormi potenzialità riuscito solo in parte. Un’opera che inizialmente appare volutamente e felicemente confusa, dove la principale è dedicata solo al balordo regista (il nome è di chi ha diretto al pellicola ma il suo ruolo è interpretato da un attore), confusionario ma fuori di testa quanto basta per aspettarsi il peggio. Il pezzo forte di questo indie horror è sicuramente la parte centrale, con il ripetersi della medesima scena (un ballo tra le ragazze e con i’unico maschio del gruppo destinato ad un balorda tortura) che diverte e stimola non poco la curiosità dello spettatore. Mettiamoci poi i feroci, improvvisi e grotteschi omicidi da parte del pazzo regista, armato oltre che di lama di pelliccia e maschera di carta pesta, ed il gioco è fatto. A malincuore l’ultima mezz’ora manda quasi tutto a farsi friggere, scivolando in un pozzo di ‘non sense’ sterile e con troppe scene estreme fuori campo. G. Patrick Condon prova a ricalcare, a prima vista e parzialmente, lo stile ironico-fantastico del duo Justin Benson &Aaron Scott Moorhead (RESOLUTION, THE ENDLESS), arricchendolo di stilemi classici dello slasher (maschere, serial killer e ‘scream queen’ belle ed insanguinate), accartocciandosi però in un finale troppo insignificante e presuntuoso. Ottime le musiche elettroniche che accompagnano i momenti più esaltanti (il ballo di gruppo) della pellicola. Nel complesso bene ma non benissimo. VALUTAZIONE 2,5/5

H.E.

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