LES MISERABLES (I MISERABILI) del 2020 di Ladj Ly

‘Remember this, my friends: there are no such things as bad plants or bad men. There are only bad cultivators’
Sulla scia di LA HAINE (ma anche vagamente di TRAINING DAY e del nostrano ACAB – All Cops Are Bastards), Ladj Ly, prendendo spunto dai suoi lavori precedenti (documentari e cortometraggi) e citando continuamente l’omonimo romanzo di di Victor Hugo, ci trascina in un mondo di periferia fondato su regole non scritte, dove l’equilibrio e la convivenza tra etnie e religioni diverse sono appese ad un filo. In un contesto dove il crimine dei bassifondi è spesso necessario per supportare chi naviga nella povertà Ladj Ly sceglie una storia dura e cruda gettando nella mischi dei poliziotti costretti ad una lotta sporca per salvare loro e quel fragile equilibrio sopracitato, evitando una nuova rivolta nelle nelle banlieue francesi come avvenuto nel 2005.
Sobborgo povero di Montfermeil a Prigi, estate 2018. Stéphane si unisce alla squadra anti-crimine locale. Lavorando al fianco dei suoi colleghi senza scrupoli Chris e Gwada, Stéphane lotta per mantenere l’ordine tra le crescenti tensioni tra le bande locali. Quando un arresto diventa inaspettatamente violento, dopo una lunga caccia ad un leoncino rapito a dei circensi da parte di un ragazzo di Montfermell, i tre ufficiali devono fare i conti con le conseguenze e impedire al quartiere di esplodere in un vortice di rabbia e violenza ….
Con un ritmo costantemente serrato, azioni al cardiopalma e poliziotti che sembrano ricalcare le orme della squadra d’assalto delle serie americana ‘THE SHIELD’, veniamo catapultati in un contesto sociale solo apparentemente unito (per la vittoria ai mondiali della Francia) che rischia, nei suoi angoli più bui, di sgretolarsi al primo colpo di vento. Tra zingari circensi (poco raccomandabili e alla caccia del ragazzo che ha rubato loro un cucciolo di leone), musulmani ghettizzati, mafia nigeriana, ‘sindaci’ di quartiere e poliziotti che non esitano a usare il pugno di ferro quando serve (ma anche a prendere mazzette per chiudere un occhio), l’ambiente viene arroventato a dovere quando un evento inaspettato (rubacchiato al fantascientifico ‘STRANGE DAYS), ovvero di un drone (armato di videocamera) che cattura l’infausto colpo partito per sbaglio da parte di un poliziotto, ci catapulterà in una lotta serrata ed ingiusta per insabbiare tutto. Proprio quando il film, dopo due terzi, sembra frenare e scatenare amare riflessioni su quanto accaduto, il regista accelera con ferocia e sceglie una strada ancora più estrema e violenta di quella presentata in precedenza. Saranno gli ultimi, i ‘miserabili’ di questa vicenda a battere cassa …. e non sarà così facile questa volta saldare il conto. Pur con diversi passaggi che sanno di ‘già visto’, questo film è destinato a lasciare un segno indelebile sullo spettatore, costringendolo non solo a scegliere da che parte stare, bensì a renderlo consapevole dell’impossibilità di cambiare strada per quei miserabili, costretti solo a qualche urlo di rabbia, feroce, per far sapere al mondo di esistere. Gran film! VALUTAZIONE 4/5

H.E.

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