L’ULTIMO TRENO DELLA NOTTE (1975) di Aldo Lado




Una delle pellicole nostrane più censurate e bandite in tutto il mondo, con merito estremo, è il violentissimo L’ULTIMO TRENO DELLA NOTTE ad opera di Aldo Lado, regista oggi di culto e che già all’epoca poteva vantare alle sue spalle degli ottimi thriller e gialli come ‘La corta notte delle bambole di vetro’ e ‘Chi l’ha vista morire?’.
Le giovani studentesse Margaret e Lisa, quest’ultima figlia di un rispettabile medico chirurgo italiano, stanno viaggiando in treno dalla Germania all’Italia per passare le vacanze di Natale con la famiglia di Lisa. A causa di un falso allarme bomba nel treno, le due finiscono per cambiare treno e finiscono nello stesso vagone con coppia di criminali, conosciuti in precedenza, ed una donna sadica. Questa sottopone le ragazze ad attacchi depravati da parte dei suoi due amici criminali, trasformando la vigilia di Natale da lieto a tremendamente tragico e brutale …..<br>Sulla scia del filone Rape&revenge nato con ‘La fontana della Vergine’ di Bergman nel decennio precedente e finito per imporsi nel panorama estremo ed exploitation negli anni ’70 grazie a ‘The Last House on the Left’ di Wes Craven, questa pellicola claustrofobica e carica di tensione, rimane ancora oggi, dopo ben 44 anni, una delle opere più estreme e pessimiste del nostro cinema. Un film figlio anche del periodo storico dell’epoca, dove le contrapposizioni politiche e ideologiche tra le diverse classi sociali, finirono per trovare spazio anche nel cinema più estremo ed exploitation. La demolizione sistematica e senza censura della sicurezza della borghesia più benestante di allontanare la feccia della criminalità dai propri salotti e dai propri figli, usando solo buonismo e perbenismo esasperato, finirà per diventare il perno e l’anima nera della storia narrata. Simbolica ed emblematica la contrapposizione e l’alternanza delle scene cruente, di violenza becera e gratuita subita dalle due ragazze nel treno, con quelle dei ‘discorsi da salottino per bene’ della famiglia di Lisa e dei loro amici benestanti sulla spirale di violenza che attraversa il paese ed in particolare coinvolge i più giovani. Lado non sbaglia un colpo, creando tensione a dismisura ed in maniera esponenziale, mescolando tossicodipendenza, torture diaboliche, violenza sessuale, voyeur e figure femminili controverse e assolutamente maligne, come la signora in treno senza nome interpretata magnificamente da Macha Méril.
Proprio come nella locandina originale, il termine VIOLENZA! si impone con prepotenza in ogni frame e frangente della pellicola, destinata quest’ultima ad esplodere nella parte finale nella tanto attesa ed inevitabile vendetta, giunta attraverso un percorso psicologico tortuoso ma estremamente efficace. 
Cast di prim’ordine, che annovera un ottimo Enrico Maria Salerno, nel ruolo centrale per la storia del padre di Lisa, ed un selvaggio Flavio Bucci, quanto mai azzeccato nel ruolo del criminale di basso calibro. A rendere questa storia ancora più ricca di tensione e suspense, oltre alle scene estreme difficilmente dimenticabili, abbiamo una colonna sonora maledettamente incisiva, ad opera del maestro Ennio Morricone, aiutata per l’occasione dal martellante suono del treno sui binari, quasi una cantilena meccanica funesta portatrice di sventura. 
L’ULTIMO TRENO DELLA NOTTE è una pellicola fondamentale del nostro cinema più estremo e violento, resa ancora più unica da un finale risolutore solo in parte, in quanto risulta sinistramente beffardo. Feroce come pochi altri! VALUTAZIONE 5/5

H.E.